14 novembre 2011

A canestro dal palco...



Non è vero che ho appeso le scarpe da basket al chiodo…io gioco ancora, solo che faccio canestro su un palco, mi chiederete: ….ma dov’è il canestro?…e la palla?….e gli arbitri?….e l’allenatore?….
Rispondo subito: per prima cosa ci vuole un pizzico di magia…una manciata di polvere fiabesca….e un mestolo di fantasia….poi si può procedere….
lo spogliatoio c’è in entrambi i casi…magari prima delle partite non mi truccavo (e volevo ben vedere che lo facessi…già così ero un “sorvegliato speciale” per la mia vivacità…)…però dovevo comunque vestire degli abiti “da scena”…
Palla a spicchi o tavole di legno mi ritrovo comunque a fare il riscaldamento: muscolare prima…vocale ora….ma sempre con lo stesso spirito: divertirsi!!
l’allenatore o regista che dir si voglia chiama a raccolta il gruppo per le ultime raccomandazioni…e questo momento è un rito che si ripete ad ogni partita, ad ogni replica…è utilissimo per la concentrazione…
Le trasferte… sono i ricordi più belli: un’intera giornata, o anche più, con tutta la banda: squadra o compagnia teatrale che sia…
Da giocatore non dovevo caricare nulla sul pullman, se non il mio borsone…non ero un professionista come non lo sono adesso nel recitare…
I legami , le amicizie nascono soprattutto durante il trasporto ed il montaggio delle scenografie…secondo me è una parte molto coinvolgente dell’attività teatrale amatoriale….
La palestra o il palazzetto, il teatro o la sala riescono ad ospitare parecchi spettatori…il loro calore si sente, eccome….
E’ tutto pronto, si va ad incominciare…chi è di scena?
Tutto si trasforma come per incanto nel momento stesso in cui il sipario si apre….fischio dell’arbitro…partiti!
I fari ti abbagliano…gli avversari ti intimoriscono….il pubblico risponde con applausi o risate ( i fischi finora me li son beccati solo nel basket : dai tifosi avversari però….)….
inizia la favola….primo tempo, intendevo dire primo atto…..la palla lascia le tue mani e….entri in scena , ti avvicini al tabellone…. il groppo alla gola scompare di colpo e…prima battuta…primo canestro…ciuff…bene buona partenza!…
dalla panchina, o dalla quinta, come preferite, si sente una voce che arriva alle tue orecchie: spostati, va avanti, fatti sentire….sembra basket ma è teatro…sembra teatro ma è basket….
altre battute…altri canestri…fine primo atto…volevo dire primo tempo…il tabellone segna il punteggio…il sipario si chiude…la sala si illumina…gli spettatori commentano…si sgranchiscono le gambe…una sigaretta o un caffè per ingannare l’attesa …
Intanto nello spogliatoio attori e giocatori si dissetano….schemi da rivedere…errori commessi….qualche scena, oggetto o mobilio da spostare…e siamo di nuovo pronti….si sente il 3° campanello….l’arbitro fischia….sipario…via!!
Entrano in campo i panchinari……vanno in scena gli altri personaggi…le timidezze dei debuttanti hanno lo stesso sapore e trasmettono le stesse emozioni sia sul palco che sul parquet…
Tiri liberi falliti….battute dimenticate….e poi il finale…con i saluti teatrali, ma anche sportivi…i ringraziamenti al pubblico…
…a meno che, non ci sia la richiesta del bis…già il bis: anche questa appendice si può trovare nella pallacanestro, ma si chiama overtime, tempo supplementare….
Il comico…la spalla…il playmaker…. il pivot…ruoli…apparenze…personaggi…la partita…la commedia…uno sport…un arte….una vita!!
Quante similitudini, tutto ciò che ho apprezzato ed amato nello sport l’ho ritrovato nel teatro…a parte una cosa: il tiro da tre punti …
Probabilmente dopo questa nota, mi presenterò alla prossima replica teatrale con un pallone ed i calzoncini corti e ovviamente sulla maglia il numero 8….