30 gennaio 2014

Pol esser...

pol anche esser 
che semo solo
una gocia nel mar
o una stela nel ziel
ma qualche volta 
le robe pice
ga un cuor grande
come l'infinito

Una montagna di poesie


poesia di riflessi 
che illuminano
le prime ombre
della sera
dove l'infinito
è amico silenzioso
dove il silenzio 
è magia

Ieri e oggi

ci sono giorni
in cui il silenzio
vale più delle parole
perchè rispetto e libertà
non hanno prezzo
perchè col tempo
il ricordo dovrebbe
avere un posto fisso
nei nostri cuori
e la memoria
nelle nostre menti
                                                     




                                                                   27.1.14

oci

Vardar indrìo
solo per ricordar
vardar 'vanti
solo per imaginar
el resto
xe 'desso

Come una stella

e quando i lfreddo
portato dal vento
sembra sussurrare
quando le emozioni
corrono
verso nuovi orizzonti
un sorriso lungo la via
una mano tesa
esiste ancora
e una speranza
che ti accoglie
è una stella speciale

Osservare

osservare 
con gli occhi di un bambino
immaginando...
dove non esiste confine
tra realtà e fanatsia
sognando

crederci

momenti
istanti situazioni
persone
perchè la sincerità
esiste ancora
l'invidia e la gelosia
traballano

18 gennaio 2014

Idea

se in un picio scartozeto
tante idee me riva star
me lo fico nel bereto
vado corer in riva al mar
e se proprio pica fora
e scampassi qualcheduna
no xe'l caso de rabiarse
dirghe solo bona fortuna
che le idee le torna sempre
del legitimo paron
le xe solo farse un giro
o ben sconte drio'l canton
e cussì chi no ga idee
de copiar xe rassegnà
senza mai gaver capido
gnanca quel che'l ga copià


Quando partimo?

le scarsele piene de sogni
una piada ale monàde
corerghe drio a un cocal
sule ali dela fantasia


Avvolti nell'arcobaleno

E QUANDO LA NOTTE
AVVOLGE NEL BUIO
TUTTA LA CITTA'
I SOGNI VAGANO
IN CERCA DI CHI LI VUOL ACCOGLIERE
PER RICOMINCIARE
ED ILLUMINARE D'EMOZIONI
ANCHE L'ULTIMA LACRIMA
IL SORRISO FISSA NEL CIELO
STELLE SPECIALI
PER RIPARTIRE
COME ALLORA
DAL PUNTO PIU' ALTO

DELL'ARCOBALENO

12 gennaio 2014

Un salto nel tempo

Ecco, lo sapevo, sarebbe bastato il tocco magico del raspacapelli per poter fare un salto nel futuro…
Un futuro non tanto lontano dove regnava la più totale confusione astronautica…
Del resto in questo periodo siamo abbastanza abituati alla confusione nel nostro paese…
Pertanto il tocco fatato del raspacapelli non ha fatto null’altro che trasportarci tutti in un’altra dimensione dove inizialmente nessuno si accorse di non vivere più in Italia, tanto la confusione era comunque la stessa; il solito tran tran quotidiano, il solito caffè con la solita brioches…
Ma che succede…è una brioches gigantesca…oserei dire una bigbrioches…
Dimenticavo un particolare: nel trasporto tutti e sottolineo tutti, abbiamo perso qualche centimetro ed anche qualche chilo…
Quindi senza dieta alcuna ci siamo ritrovati come Gulliver: un viaggio fantastico in un mondo che più piccolo non si può.
Si perché non è normale mangiare la bigbrioches, ma è ancora meno normale tutto il resto…Sentite…
Arrivare al primo piano dell’ufficio ed esser stanchi come se l’ufficio fosse stato spostato al centesimo piano…
Provate voi a farvi due rampe di scale essendo alti più o meno 15 cm…
Si pose subito un problema: gli spostamenti erano pazzeschi, l’auto non la potevamo guidare ed aerei così piccoli, magari con voli last minute non li avevano ancora inventati…
Ma andiamo con ordine (si fa per dire): qui bisognava correre ai ripari, si rischiava di perdere il lavoro, la casa, gli affetti, non ci vedeva nessuno, non si poteva di certo continuare a sperare in un tocco magico di qualche aggegio simile al raspacapelli…
ma c’era anche il rischio che con questi tocchi magici potessi ritrovarmi in chissà quale epoca storica…speriamo bene.
Appunto, non avevo neanche finito il mio pensiero volante che subito il tocco di un turbopettine mi catapultò ulteriormente avanti nel tempo…
Dove le città erano tutte sospese nel vuoto e dove non esisteva il traffico, le persone si muovevano librandosi nell’aria, galleggiandovi chissà per quale strana legge fisica…o fantascientifica…
I mezzi pubblici consistevano in tante scie luminose che si incrociavano senza scontrarsi mai, come fantasmi…traffico inesistente.
Ma per favore ritornatemi i miei centimetri ed anche i  miei chili: non ebbi finito di pronunciare questa frase che in men che non si dica un grattashampoo  mi colò sulla testa e mi avvolse in una nube schiumosa…
Appena si dissolese la nube mi ritrovai alto tre metri e con parecchi chili più del solito…ero un gigante…mi muovevo con difficoltà…
Il centro cittadino era popolato di donne perfette, talmente perfette che sembravano finte…dei veri e propri manichini, non era possibile avvicinarle, se lo facevi subito una raffica di spruzzi lattei ti si parava di fronte…
Mi sembrava letteralmente di impazzire.
Non era possibile continuare il ritmo forsennato di questo saltoneltempo, o perlomeno non faceva per me, io ero più abitudinario , la fantasia mi apparteneva ma non sino a questo punto, mi piaceva conoscere gente nuova, ma non riuscivo a razionalizzare il fatto di avere dei coetanei alti 15 cm, e poco dopo altri di 3 metri…
Insomma mi ci voleva un idea per fuggire da questa dimensione, sperando di ritornare nuovamente nel mio mondo dove, tutto sommato, c’è confusione, ma in misura normale.
Dove il cielo sta ancora sopra la mia testa e la terra sotto i miei piedi, dove il mare è azzurro con le onde e le spiagge si trovano a livello del mare, dove i monti profumano di silenzio, quel silenzio che ora non c’era più….
E tutto a causa di raspe, shampi e pettini strani e magici…
Immerso nella confusione tamburellante di questa dimensione spazialmarziana proseguivo senza meta nella speranza di….
All’improvviso uno squarcio sulla strada avanti a me permise al barbiergiocherellone di fuoruscire dalla crosta terrestre e di prendermi per mano iniziando a volteggiare nell’aria ed io con lui…tra mille risate tenebrose ed urla non troppo convincenti…
Entrambi iniziammo a roteare in mezzo ad una miriade di capelli di mille colori…un arcobalenoparruccoso che ci risucchiò…non si sa dove e non si sa perché…non ci capivo più nulla…mi lasciai trasportare…non potevo reagire, ero come bloccato…
Come immobilizzato, era solo il vortice, il turbinio di queste mille emozioni che mi faceva muovere
Mi ritrovai di colpo…disteso sul mio letto: era tutto un sogno…!! Si proprio così…che sudata, ma per fortuna non era vero nulla…
Del resto non poteva essere diversamente… raspacapelli, turbopettine, barbiergiocherellone, grattashampoo e arcobaleno parruccoso non facevano al caso mio…io i capelli non ce li ho più già da un bel pezzo…
Di questo sogno (o forse meglio chiamarlo incubo) mi rimase un’unica cosa che al risveglio ritrovai sul mio cuscino e che ancora oggi non mi so spiegare, la conservo gelosamente tra le pagine di un libro: una ciocca di capelli multicolore…


El picio scartozeto

un picio scartozeto
podessi bastar
per meterghe dentro
sorisi e quel mar
che spesso de note
incandimo vardar
quela fantasia
sbrissada nel bosco
la svola de fora
colora ogni posto
e pena vien bora
xe meo che lo sposto
de giorno e de note
la gente osservando
cussì'l mio scartozo
impinisso cantando

Noi

come un fiume in piena
come una cascata maestosa
come un uragano di parole
e poi, all'orizzonte, la quiete
quando tutto dorme
quando il mondo si ferma
quando sta per sorgere il sole
albe e tramonti 
di noi stessi


nebia

la scondi tuto
e involtiza'l paesagio
crea mistero e silenzio
la se insinua
te se imagini quel che la coverzi
te se colori'l mondo
che ela scondi
no servi impizar la luce
ela subito distuda tuto
e 'lora fantasia
dove le zime sparissi
lassù oltre
dove anche la nebia finissi



In zima

in zima al molo
dove i pensieri
pol ciapar el svolo
dove le idee
le riva per mar
dove la fanatsia
la taca zogar
dove'l tempo
spesso xe solo
dove un cocal
le idee te colora
come in un sogno
de matina bonora
el sogno va 'vanti

co riva lasera

e scolto...

la fantasia svola in ziel
la fantasia cori per strada
la fantasia solca i mari
xe co la se ferma ciapar fià
che stago scoltarla e scrivo


3 gennaio 2014

desideri


e poi correre a perdifiato
come ragazzini
la discesa che sembra chiamarti
è tutto così semplice
è tutto così spontaneo
come il sorriso di un bimbo
lassù
dove solo il silenzio fa rumore
lassù dove neve e magia
trasformano i cuori
e la fatica va a braccetto
col rumore degli scarponi sul ghiaccio
fino a quando il sole saluta
e la luna inizia il suo girotondo
e sogno


xe fioi

quela strana emozion
che vardando i fioi te ingropa
come fussi za'l futuro
che va 'vanti ...e cressendo
xe passade tante storie
che i xe sempre la ridendo
me diseva i mii veci
"zerte robe passa svelte
e gnanca no te se corzi"
che in un lampo xe cambiado
desso ormai no cori più
el rutin ghe vien da solo
digerido e anca più

Tanti ' guri

el primo de l'ano
una luce diversa
l'aria xe stramba
la zità te par persa
e te ghe parli
te provi sentir
la te rispondi
mi stavo dormir
miga solo ti
te ga festegià
luci e colori
me go vardà
e lora sa cossa
finide le feste
bon ano per tuti
bon ano ts