30 settembre 2011

L'isola che non c'è

“Scappa, veloce, non è il caso di rischiare…”

“e perché non dovrei rischiare?…scappando dalle cose non si è mai risolto nulla…bisogna risolvere il problema alla radice…”

già, parlavo proprio bene…

Prima di finire in mano a una banda di brutti ceffi…legato e gettato in gattabuia…sempre nelle vicinanze dell’isola che non c’è…adesso mi domando se tutte queste mie fantasie erano giuste…se il viaggio che mi aveva condotto in questo posto era stato giusto farlo da solo…

Insomma mille quesiti…nel buio più totale…

Era una vera e propria prigione…sentivo solamente le proteste degli altri prigionieri….ma chi erano ‘sti delinquenti….chi era che mi teneva rinchiuso?

Andiamo piano…cominciamo dall’inizio….

A causa di quel brutto (o forse bello?) vizio di fantasticare, qualche tempo fa, non molto lontano, mi trovavo su un sentiero di montagna e…

Sentivo il vociare dei turisti che mi salutavano ai vari passaggi….il sentiero si faceva più impervio finchè: l’incanto… si aprì davanti a me un panorama mozzafiato sulla vallata sottostante con lago annesso….mi fermai qualche istante …respirai a fondo….proseguii…volevo arrivare in cima prima che facesse tardi, mi aspettava tutta la discesa e non volevo correre il rischio di ritrovarmi da solo al buio…

L’acqua del lago era di un azzurro che sembrava chiamarti…sembrava che ti dicesse:

“ehi PeterPak…vieni a farlo sto bagno???…”

Non mi lasciai condizionare…iniziai a bere dalla borraccia e proseguii imperterrito con passo da montagna….senza farmi condizionare dagli eventi: ero partito per l’isola che non c’è…e li dovevoe volevo arrivare…nonostante tutto e tutti…

Intanto le voci dei turisti stavano pian piano lasciando il posto allo slogan del lago…”dai tuffati…” forse perché stavo salendo sempre più…però quell’invito man mano che mi avvicinavo alla vetta, si faceva sempre più insistente….”vieni giù…dai, un bel tuffo…guarda che acqua…dai PeterPak ….”

Ad esser sincero, siccome non soffro di vertigini, stavo proseguendo in modo incosciente….si perché sui sentieri di montagna dovresti sempre guardare bene dove metti i piedi ,portare il corpo verso monte piuttosto che procedere sul ciglio a valle….per di più io guardavo il lago…ero come stregato dalla lucentezza di quelle acque….dopo parecchi metri di questo strano andazzo….

ops….logica conseguenza…caduta liberaaaaaaaaa….

Un tremendo ruzzolone….terminato con una botta in testa….persi il controllo….e quando mi ripresi….aprii gli occhi…non so quanto tempo possa esser passato, non molto comunque, era ancora chiaro ma il sole era basso all’orizzonte…ma dove mi trovavo?…metto a fuoco….con sorpresa non vedo il lago…ma solo sterpaglia…secca..e maleodorante….

“ehi PeterPak…”

“chi mi sta chiamando….?”

“ehi turista….”

“chi mi chiama…avanti fatti riconoscere…..”

Non mi ero accorto di un nanetto che stava allegramente zompettando verso di me…con un simpatico serpentello attorno al collo….sarà stato alto poco più di un metro….sandali ai piedi…calzoni corti color rosso fuoco…maglietta mezze maniche con una scritta davanti ….”nano del lago…..”

arriva vicino a me, alza lo sguardo, mi tende la mano…io mi presento….lui inizia a raccontare…..con una voce roca e molto coinvolgente

“caro il mio PeterPak ….qui la faccenda è molto delicata….io sono scappato dalla prigione….dalla prigione degli uomini lunghi…si la tribù degli uomini lunghi…..”

“ma quanto lunghi scusa….?”

“oltre il metro e mezzo”

…..scoppio a ridere…..

“lo so, lo so, a te fa ridere…perché sei molto alto…qui saresti il capo…ma se scoprono che arrivi dal pianeta del mondo reale…ti distruggono….qui vivono bene solo loro, con la loro fantasia, poca, ma sempre fantasia…guai ai più bassi e guai a quelli troppo alti…io scappo perché continuo a nascondermi…”

“e la fantasia?”

“appunto…ora ti spiego…non correre…se sei alto ma non troppo, insomma come va bene a loro ci vuole anche la dose giusta di fantasia”

“anche quella da un minimo ad un massimo?”

“No, quella deve essere più alta possibile…cioè più ne hai e meglio è”

“Perfetto per me…è il luogo dove vorrei vivere , almeno per un pò…“

“Non è così facile, non sei tu a valutare la fantasia…sono loro”

“Ho capito….chi di fantasia ne ha molta sopravvive…gli altri…tutti in gattabuia….”

E così, eccomi qua…oltre le sbarre

No non è possibile…non si spiega, ok per l’altezza, forse gli uomini lunghi erano invidiosi…ma hanno valutato male il resto: peterpak di fantasia ne ha parecchia…non è secondo a nessuno….uffa

….mi hanno preso proprio mentre stavo chiacchierando col nano del lago…motivando l’arresto con il fatto che secondo loro ero una spia….ho lottato…ho esposto le mie ragioni…anzi a quel punto le mie fantasie….spiegando che ero alla ricerca dell’isola che non c’è…ma niente…mi dissero che ci voleva una prova ….non avrebbero creduto per nessuna ragione che un uomo della terra potesse avere tanta fantasia….come piaceva a loro

Intanto in gattabuia stavo iniziando a scrivere o meglio a descrivere ciò che avrebbe potuto diventare questo posto se la gente fosse riuscita a capire che l’invidia non si doveva combattere con la forza, se la gente fosse cambiata, almeno un po’, non ci voleva poi molto...

Dalla finestra il buio mi faceva compagnia….le sbarre arrugginite riflettevano i raggi lunari….e una stella si avvicinava ridendo a crepapelle

Alt…un attimo…

Qui qualcosa non quadra….le stelle non ridono e non si avvicinano, a parte quando cadono e se cadono non vanno di sicuro a finire sulle finestre….

Sento un sottile rantolio…mi arrampico sulla finestra…è il nano del lago

“Ehi peterpak…è successo il finimondo…le guardie della tribù sono impazzite…ridono…saltano…si lanciano i fucili….il capo dei lunghi mi ha dato un cinque mentre scappavo….sono impazziti”

“bene un po’ di follia non guasta…”

Cos’altro era capitato….già…non capita sempre di vedere le stelle ridere…ma se in questo frangente era successo…voleva dire che …

In quel preciso istante la porta della mia cella si aprì…entrò una guardia dallo sguardo per niente amichevole…ma subito scoppiò a ridere anche lei…

“Ehi, ma che faccio tanto ridere?”

“No, rispose, tu non fai ridere…siamo noi che abbiamo capito ciò che hai scritto poco fa qui chiuso nella cella…al chiaro di luna”

A quel punto la luna inviò quanti più raggi poteva sino ad illuminare a giorno la stanza e la stella iniziò a fare salti mortali davanti a noi

Da fuori si levò un coro

“Pe-ter pe-ter…pe-ter”

Tutti felici ma come?

Il nano del lago con il suo seprentello mi fece l’occhiolino e sistemandosi l’animaletto a mò di sciarpa mi salutò….

Non capisco?…per favore qualcuno mi spieghi….

Sentivo un ticchettìo in lontananza…arrivava dal corridoio….mi avvicinai …era tutto il popolo in massa che mi veniva incontro….

“eccolo eccolo…”

Volevo iniziare a scappare….no fermo….

questi non hanno intenzioni bellicose….questi hanno capito…ma si, ma come ho fatto a non pensarci prima…la mia fantasia è stata percepita…la mia fantasia è stata letta sulle pagine che stavo scrivendo in prigione….loro le hanno lette grazie alla luna che ha illuminato tutta la zona….

“che gioia….venite…voglio abbracciarvi…voglio ringraziarvi”

anche la stella ridente si fa coccolare….

“siamo noi a ringraziare te…ora se vuoi questa potrà diventare la tua isola che non c’è…e tu la nostra guida”

Si accetto…e di questo vi ringrazio…ma sappiate una cosa…peterpak non si ferma….in tanti posti, come qui da voi, la fantasia è stata nascosta anche troppo bene e per troppo tempo…voglio cercarla…. Perciò voglio trovare tante altre isole che non ci sono…in tutto il mondo…. questo è solo l’inizio …….CONTINUA