30 settembre 2011

Aiuto: uno squalo!


-Gian dove hai messo la padella?
Appena sento questa richiesta di mia sorella mi copro la testa istintivamente: è la sorella maggiore e devo portarle rispetto, ma spesso sono indisciplinato e lei mi appioppa certe padellate.
-Simo, non lo so…però se vuoi guardiamo assieme…forse è finita in acqua.
-Non prendermi in giro! Vuoi farmi finire di nuovo in ammollo? Guarda che mi so difendere anche senza padella.
Inizia una lotta, ridiamo, poi la barca inzia ad ondeggiare.
-Simo aspetta, il mare non è mosso.
-No, ma la barca sta rollando…e mi vien da …
-Vomitare?
-No no Gian …mi vien da buttarti in acqua…
Splashhhh…E mi ritrovo a tu per tu con uno squalo…
-Simo,  aiutooooo!!!!!
-Ehi …buoni
-…accidenti…ci mancava pure lo squalo parlante…
-ehilà umani ma dove pensate di essere?…Questo è l’oceano, anche se siamo sottocosta qui gli squali qui ci vivono: non siamo cattivi, siamo solo gelosi e preoccupati.
-Vieni su fratellino!
-Aspetta, non vedi che sto parlando…continua, mi interessa…
-Siamo gelosi dei nostri mari… gli umani stanno trasformando il mare in un enorme immondezzaio e così noi tentiamo di mettere loro paura: stanno rovinando la natura intera.
-Ma a volte esagerate.
-Quelli sono i nostri cugini, loro si che son cattivi, loro cacciano per fame, noi invece siamo squali-clown, allegri e mattacchioni…e agli amici mostriamo il nostro circo subacqueo.
-Ok d’accordo…Simo torno subito
-Ehi ma dove vai? Fai attenzione
Lo squalo si fermò estasiato a guardare mia sorella.
-Scusa umano, ma chi è quella principessa?
-Mia sorella, si chiama Simo
- Che bella!
- Grazie signor squalo!
-Dai, vieni pure tu.
Detto fatto: un carpiato e quattro bracciate poderose e Simo è con noi.
Ci immergiamo, seguiamo lo squalo e mentre nuotiamo osserviamo una miriade di pesci di varie dimensioni e forme che si scansano: paura?
-Non è la paura, è il rispetto: quello che voi umani dimenticate troppe volte nell’arco della vostra vita, il rispetto per il mare ma anche per tutte le altre meraviglie che vi circondano. Vi rendete conto di cosa accade qui sotto quando una petroliera perde il carico? Buio pesto, notte fonda.
-Perché secondo te adesso è giorno?
A questa nostra domanda lo squalo-clown porta le pinne alla bocca e fischia…si, avete capito bene, un fischio sottacqua. E come d’incanto si illuminano a intermittenza tante alghe multicolore, uno spettacolo mai visto, un colore verde intenso…anzi visto il luogo, verde acqua.
-Col petrolio e con le altre schifezze che gettate in mare tutto si ricopre di un grigio nero, triste e cupo: questo è uno dei motivi per cui i nostri cugini già da tempo si sono incattiviti. In seguito è iniziata la caccia allo squalo: è una lotta continua che andrà avanti finchè non finirà lo scarico a mare di tanti rifiuti, causa di innumerevoli disastri ecologici.
-Ehi squalo vai avanti ci interessa…
-Ma ve lo immaginate se io venissi a casa vostra a gettare la spazzatura in salotto?
-Hai ragione, ma noi come possiamo aiutarvi?
-Quando ritornate a casa, raccontate ciò che vi ho detto vedrete che tutti capiranno
-Così ci ricoverano…nessuno crederà alla storia dello squalo-clown parlante, in ogni caso sei molto ottimista.
-Devo esserlo …ma ora venite che vi mostro qualche altra meraviglia…
E così tra coralli, pesci palla e piante marine nuotando tra i sassi è tutto magnifico, da lasciare senza fiato… e subito ci viene in mente che…
-Ehi fratè ma come può essere?
-Che cosa?
-Che siamo sott’acqua da un’ ora senza bombole, in apnea.
-Ehi ma è vero.
In quel momento guardiamo lo squalo che ci fa l’occhiolino…
-Ho capito che mi comprendevate dal primo momento che vi ho visti ed ho voluto farvi un regalo…donarvi un po’ dell’immensità, della fantasia e della magia che c’è qui sotto, per farvi nuotare liberi e poter respirare. Qui, dove il silenzio regna sovrano e qui dove non c’è fretta, tutto si muove più lentamente e non solo per la resistenza dell’acqua: è proprio un’abitudine e sulla terraferma c’è più di qualcuno che dovrebbe farsi un giretto qui sotto per comprendere che non serve la fretta, che nessuno ci sta correndo dietro.
Ringraziamo il nostro amico, gli promettiamo di portare il suo messaggio, la sua preghiera, tra gli umani. Risaliamo da soli, oramai la strada la sappiamo e notiamo che pian piano le luci verdi si spengono lasciando spazio ad una coltre scura che avvolge tutto molto velocemente. Appena riemersi vediamo poco distante una nave che sta scaricando liquame.
-Ehi, ehi laggiù…attenti!!
-Che c’è? Lasciateci lavorare, dobbiamo svuotare i serbatoi dei liquami.
-Abbiamo visto: che schifezza, state attenti che vi controllano
-Impossibile, la guardia costiera è appena passata
-Non parlavo di guardie.
-E allora di cosa?
-Di squali - clown…squali volanti…
Una risata generale dell’equipaggio ruppe il silenzio di quella giornata speciale in mezzo al mare.
-Volanti? Sarebbe a dire con le ali?
-Sarebbe che escono dall’acqua vengono su…e vi squartano..a meno che non invertiate la rotta e ve ne andiate immediatamente.
Troppo tardi…in quel preciso istante il nostro amico clown esce dall’acqua e vola sul ponte della nave urlando. Non crediamo ai nostri occhi, sulla nave ovviamente succede il finimondo: è il panico totale. Restiamo a guardare, dopo qualche minuto suona l’allarme e lo scarico viene interrotto, la rotta di navigazione prontamente invertita. In un lampo è di nuovo la calma, lo squalo-clown stavolta se ne va davvero
-Ciao amici vi porterò sempre nel cuore.
-Anche noi…ciao bello…brrr che brividi…..
Non erano brividi di freddo, erano  le continue emozioni.
Il sole splende alto in cielo, siamo convinti che dormiremo fino a sera….ora ancora una nuotata e poi basta stare in ammollo: risaliamo sulla nostra barchetta e con stupore troviamo sul tavolino un grosso dente, molto affilato ed un biglietto attaccato: “proprio oggi nostro figlio ha perso il suo primo dentino e così ho pensato di lasciarvi un ricordo, un portafortuna che vi farà ricordare il nostro incontro, grazie per tutto ciò che farete…firmato: lo squalo-clown”.