Quella sera di guardia, non ci voleva andare
nessuno…la guerra impone ritmi feroci, crudeli……”sergente, si procuri le
munizioni e vada lei…ma signor comandante…sono smontato 2 ore fa…non discuta e
vada…se vuole si porti un pezzo di pane per fare merenda”….
che fortuna,anche la merenda però di guardia da
solo….tutti i pericoli possibili mi
venivano in mente in quei momenti, anche se i servizi di guardia prestati
precedentemente erano sempre andati bene….quella sera però c’era un non so che
di strano, di diverso….
come fantasmi che ti assalgono e ti circondano…non
ne venivo più fuori…allora mi son detto: “se vado avanti così divento folle, e
il grilletto inizio a premerlo all’impazzata…. ”…..poi all’improvviso ho
pensato ai miei genitori…e alla mia maglia numero 1…al milan…a un sogno mai
realizzato: magari non ce l’avrei fatta…magari non mi avrebbero preso…però quel
provino saltato a causa di una maledetta guerra mi è rimasto qui: sulla bocca
dello stomaco…
penso alle partite giocate…ai campi da gioco
disastrati…al calcio moderno …a quanta differenza con i miei tempi …penso alla
felicità dei miei genitori nel sapere che il loro figlio era stato chiamato dal
milan per un provino, le lacrime di mia madre, la mal celata emozione di mio
padre ed io che lanciavo i guanti in aria e mi dimenavo come un pagliaccio nel
pieno della sua rappresentazione circense….
poi l’inzio della guerra, il richiamo alle armi…..
mi son sentito come svuotato di tutto…come un recipiente a cui si leva il
contenuto …come un automobile senza ruote…finita la festa, inzia la
tragedia….anche se i dirigenti mi avevano assicurato che finita la guerra
(perché prima o poi sta merda di guerra finirà) sarei andato a milano per il
provino…..
intanto passano le ore, non ho riposato quasi nulla,
ma siamo a notte fonda, devo sorvegliare…e col pensiero fisso a milano e alla
fine della guerra, cammino su e giù, a lato dell’enorme piazza d’armi della
caserma, vicino al deposito munizioni: limite invalicabile da custodire e
salvaguardare dal nemico, non si scherza…
poi il boato: è stato tutto così improvviso, una
questione di secondi…un rumore assordante…l’arrivo del caccia…la bomba
sganciata…una scheggia, una maledettissima scheggia è arrivata sul mio
ginocchio sinistro…
davanti ai miei occhi , ancora prima di sentir
dolore, ho visto chiara una maglia rossonera che veniva strappata …era la fine
di un sogno….
poi gli interventi chirurgici…la fine della
guerra….i tentativi di salvare il ginocchio…
col tempo tutto si rimargina, anche se il groppo è
rimasto tuttora che te lo sto raccontando: più di qualcuno , per consolarmi, mi
ha detto che nella città che ha dato i natali al “paron” nereo rocco, non ci
poteva stare anche un portiere famoso di nome pacco ….
il destino aveva deciso che non era proprio
possibile…ha vinto il destino 1 a zero, ma su rigore!!
----pà me ga contà sta storia co ‘ndavo in prima
media nel 1974…go trovà el foglio dove la go scrita…e cussì la go riportada….
dopo tanti anni, abraciando mia mama, lui me
ripeteva sempre: “el ginocio xe ‘nda
remengo…ma la vita, el ben più prezioso, no!”
per mi te son sempre sta e sempre te sarà il numero
1, ciao pà----