31 ottobre 2012

Muleria...


Co’ iero mi picio
te vol che te conto
se zogava in strada
chi sta meo sconto

Inveze desso
che xe internèt
se zoga sentadi
ma no sul bidèt

Mi me ricordo
se gavevimo fame
i butava del pergolo
pan e salame

Desso inveze
chi vol magnar
prima la sorpresa
i devi zercar

No tanti ani fa
in corte se stava
ginoci speladi
balon se zogava

Desso inveze
no esisti più fango
se va sula goma
te bali anca el tango

E noi co’i careti
a baliniere
fazevimo gara
tute le sere

Ai muli de ogi
dighe per provar
de cior un geton
per telefonar

El bel xe che quando
servissi messaggi
i ga el cel scarigo
o lassà nei paraggi

Anca pe’l progresso
le robe xe cambiade
noi ‘ndavimo a pìe
siole consumade

Per ‘ndarli cior scola
sicuro saria
chi ‘ndassi co’ l’auto
fin in bideleria

Una volta spetavo
le feste che riva
iera fredo Nadal
e Pasqua fioriva

'Desso xe un poco
tuto scombinà
a Pasqua xe neve
e Nadal ‘ssai sudà

Però una roba
no xe cambiada
che la muleria
xe l’età spensierada!

Problema...

"no stemo fassarse la testa
prima de essersela rota"...

Ma se mi me son roto altro...
posso fassar anche 'quele'?

29 ottobre 2012

Te zerco...


La vita
xe una rioda che gira...
ma se trovo quel mona
che me la ga sbusada...
el crik
no lo dopro
per cambiar la rioda...
(cit. mama)



28 ottobre 2012

sa cossa te digo?

Visto che slavaza
che domenica
cambia l'ora
e dopodoman vien bora
che le luganighe 
xe meno dei giorni
e speto che te torni
che in aeroporto
in auto son rivado
oltre le mudande slavazado
BEVESSI UN SPRITZ
tutto considerado.


26.10.12

scolta...

Sentite su quela panchina
scolta lontan
le vosi del bosco
e ciolme la man
mostrime, spieghime
voio provar
scoltero' sempre
per imparar
provero' tuto
per farte sognar

Refolade

La sburta lontan
parole e pensieri
la fa confusion
sbatendo sui muri

La gente se sveia
rumor tropo xe
che nei piani alti
ghe trema el role' 

E solita storia 
"camina sul molo" 
cussì el clabuk 
fa un tufo da solo




'Sta ''granda'' persona
altro no ga de far
che far el mona
e 'ndar rente el mar


Spetemo momento
co'l refolo bon
dele clanfe tandul
te diventi campion


Bon desso vado
xe matina bonora
preparo cafe'
anche per la bora




© gianpacco 28.10.12

25 ottobre 2012

Le pietre dei desideri



Due desideri a disposizione…scade il 4 agosto, benone…non credo ci saranno problemi…credo che ci divertiremo…
sballottati dalle onde ora che abbiamo visto l’isola che non c’è, siamo in grado di affrontare qualsiasi tempesta…qualsiasi uragano….e poi abbiamo le 2 pietre dei desideri….
decidiamo che fino al 4 agosto saremo per mare…vediamo che succede…perché è impossibile che passino 24 ore senza avventure…figuriamoci 4 giorni…
Ci avventuriamo verso l’Africa…vogliamo provare a circumnavigarla…chissà….magari incontriamo qualche sorpresa…però sarà vietato scendere…al massimo un tuffo in acqua…ok ?   si d’accordo. Mia sorella si butta da sola….però stavolta sta scherzando…passano i minuti e non risale…allora prendo le bombole…la maschera e le pinne…senza agitazione…ma con una certa fretta…..e mi butto non resta altro che andarla a cercare…con un boccaglio in più…avrà sicuro bisogno di respirare
mi trovo a pochi metri di profondità…e noto vicino alle rocce un ingresso segreto….lo attraverso…e…
una sala enorme dove tutti ballano…esseri umani…sub…e pesci…si avete capito bene…pesci ballerini…danze scatenate….fra di loro anche mia sorella…altro che ballerina provetta…è proprio una star…al centro del palco…tutti attorno che ritmicamente battono le mani (i pesci battono le pinne)….è proprio brava…ed ora parte il duetto col pesce spada…saturday night fever anche se oggi è venerdì…
Mi avvicino al dj…scusi signor polipo…così non vale…lei ha tutti sti tentacoli…uno per mixare…uno per cambiare i dischi…uno per reggere il microfono…e uno per dissetarsi…insomma ai miei tempi alla consolle c’erano solo dj…normali…
-che stai a dire?
-fratello buttati dai….sei o non sei un ballerino?
eppure il pensiero di esser sott’acqua, con la barca tutta sola lassù non mi dava pace…non riuscivo a tenere il ritmo…dopo varie prove ci rinuncio….avevo come un presentimento…e vado a vedere la barca…non vorrei…
-lascia stare…è appena andato capitan uncino a controllareeeeee.
-come hai detto??
-ops….pensi anche tu quello che penso io?
Di corsa e via …nuotando a tempo di record risaliamo…giusto in tempo per beccare l’uncino malefico con i suoi pirati a far razzie nella nostra barca…prontamente restando in mare e senza farci vedere lancio una delle due pietre in aria e grido forte
- tuffi con doppi avvitamenti dalla barcaaaaa…
uno spettacolo divertentissimo…i pirati sembrano tanti pupazzetti che continuamente vengono lanciati dalla barca dentro e fuori dall’acqua fino allo sfinimento…poi calma piatta….i pirati ritornano nei fondali marini con la coda fra le gambe e capitan uncino pure…dimenticando però il suo uncino a bordo…souvenir…
è notte fonda siamo al 3 di agosto…inizia una nuova settimana…allo scoccare delle 3 mi sveglio e vado a prendere un po’ d’aria fuori dalla mia camera…la luna è alta nel cielo…le stelle cadenti sono a decine…tutto intorno il mare è calmo…sento solo una musica magica, ipnotizzante…sembra il canto di una sirena…mi sporgo un po’ troppo per vederla e splash…eccomi a mollo…
 -ma che fai…il bagno a quest’ora….
-ho visto una sirena
-Della polizia?
-Non scherzare…dico davvero
-Non vedo nulla
-Miei cavi eccomi sono qui
-ci mancava la sirena con la evve moscia….ti conviene ributtarti a mare…
-In vealtà sono qui per suo fvatello
-Ecco una sirena che mi cercava
-L’unica sirena che può cercarti è quella del manicomio
-Questo fanciullo mi piace…posso povtavlo via con me
-Cara la mia sirena …puoi fare ciò che vuoi…
-…ma  sei impazzito…vedi una sirena e non capisci più niente
-No, non è così…lui è vittima del mio incantesimo…ah ah ah
-Chi sei…quella voce la conosco…
-Si si bvava…anzi brava…hai quasi indovinato
-E la errem oscia
- …stavolta ci penso io…questo è capitan uncino travestito da sirena
-Ebbene si…hai azzeccato
La lotta inizia…e si fa piuttosto furibonda…mia sorella è tosta…ma anche il capitano…
-Ridatemi il mio uncino
-Ah sei tornato per quello
-Non solo
-Poi vi ruberò la barca e vi darò in pasto ai pescecani
Con un abile mossa mia sorella si ritrova intrappolata…ed io sono sempre più stordito…ma riesco a lanciare l’ultima pietra dei desideri a mia sorella...che la prende al volo con i denti e subito la lancia in aria….e grida
-Capitan sirena…ora volerai…e non atterrerai mai….
Una magia improvvisa solleva il malcapitato…e lo tiene a mezz’aria…tra urla (sue) e risate (nostre)
-aiutatemi vi prego…
-mi dispiace signor pirata
-si ci dispiace molto
-ma questo era l’ultimo desiderio a disposizione…non si preoccupi….lassù l’aria è più fresca
mia sorella se ne va un attimo….e ritorna con l’uncino souvenir dimenticato qualche giorno prima dal capitano
-dove sei andata
-ecco qua…da oggi il capitano ha di nuovo il suo uncino…
-potrà adoperarlo per appendere prosciutti…


2009 © tratto da "VOLA SOLO CHI OSA FARLO"

La nuvoletta blu


non svegliatemi perché ho molto sonno….
-vieni corri presto…guarda il cielo…le nuvole
-te l’ho detto 1000 volte…quando dormo mi piacerebbe non venir svegliato se proprio non va a fuoco la casa
-Dai dai fratè muoviti…esci…vieni a prua…guarda le nuvole sono blu
- piano piano…a piccoli passi…non posso mica uscire in mutande
-Guarda le nuvole sorridono
-Aspetta  mi sto vestendo
- sei un lumacone
-Ps pssss
-Chi è?
…se io son ancora sottocoperta chi la sta chiamando
-Psss…ehi….
-Chi mi chiama??
-Sono io …sono nuvoletta…guarda in alto
-Una nuvola blu parlante…
-Arrivo arrivo…eccomi
-Buongiorno signor capitano sono nuvoletta
-Buongiorno
-Ehi ma cosa rispondi a una nuvola
-Sono educato io
-Allora ricapitoliamo… in cielo ci sono nuovole col sorriso…qui, sulla barca c’è una nuvoletta giovane che parla…tu sei ancora addormentato…ma allora io sono impazzita
-Può essere
La nuvoletta intanto si è seduta e tira fuori dal suo interno un libricino tutto sgualcito
-Che fai??
-Voglio leggervi una cosa
-Che non sia molto lunga perché non ho ancora fatto colazione…ed oggi ho un discerto languorino
-No non è lunga…ma verso dove ci stiamo dirigendo??
-Verso il parco di Yellowstone….
-Ahhh dall’orso yoghi….
-Bene allora inizio a leggere…e intanto si naviga
-C’era una volta in un paese lontano
-Ehi …che ci stai prendendo in giro…che ci leggi le fiabe per bambini
-Dai stai zitto lascia fare
-…dicevo c’era una volta in un paese lontano una ragazza di nome Stella…aveva le trecce bionde e gli occhi verdi…la sua pelle era sempre bianca come il latte, anzi come le nuvole…..un giorno mentre andava a scuola, molto pensierosa incontrò un cane, molto trasandato, che le confidò di avere poteri magici…e che avrebbe potuto esaudire ogni suo desiderio se solo lei si fosse presa cura di lui
Stella accetto…prese il cane a casa sua, lo lavò e gli diede da mangiare…dopo qualche mese durante una fredda giornata invernale le venne voglia di giocare con lui e di chiedergli di esaudire un desiderio…quello di volare in giro per il mondo….magicabula …e di colpo stella si ritrovò sospesa a centinaia di metri d’altezza con la possibiilità di venir trasportata dal vento….”ehi, lassù”, disse il cane…”forse ho esagerato….guarda che sei diventata una…..”   ma non si accorse che stella non lo sentiva….era diventata una nuvola blu…ma per tutti era nuvoletta…per gli uccelli…per gli aerei…per le cime dei monti….per tutto ciò che sfiora il cielo….per tutto ciò che si può incontrare a quelle altezze…..
-Signora nuvoletta si sta facendo buio….
-Vai avanti…abbiamo le torce…stai zitto
-…..il cane piangeva ogni giorno…era stato lui a far sparire la sua padroncina…stella invece era felice…anche se aveva tanta voglia di rivedere i suoi genitori e anche il cagnolino…ci voleva un incantesimo…una serie di coincidenze…come quelle che l’avevano trasformata lo scorso inverno ad opera del cane magico…..nuvoletta in realtà era una bella ragazzina e così per rompere la magia ci voleva l’aiuto di qualcuno che nella realtà non sia ciò che si vede ad occhio nudo….
-Non è chiaro… che facciamo
-È chiarissimo….allora adesso interrompo e prendo il comando…nuvoletta ora ritornerai stella
-Come fai a dirlo?
-Ne sono più che convinto
-Perché
-Perché hai detto che ci vuole qualcuno che nella realtà non sia ciò che si vede ad occhio nudo….
-Non capisco
-Cosa vedi davanti a te
-Un uomo
-Appunto…ma non è così in realtà sono un bambino
-sicuro…..E io sono una tigre….vedo che vuoi prendermi in giro
-Ti prego nuvoletta ascolta mio fratello….lui nell’animo è bambino…ed anch’io lo sono…possiamo aiutarti davvero
-E allora…e allora proviamo subito….le regole sono queste….chiudete gli occhi…e lo farò anch’io…conteremo fino a sei e poi se funziona vi abbraccerò…..
-1…2..3..4..5….e 6…..aprite gli occhi…avanti aprite gli occhi…daiiiii
-dai apri gli occhi…dai… …sveglia….
-Ma…ma…. …nuvoletta… cane…incantesimo…che dormita
- ehi, ma il tempo si sta guastando…si sta avvicinado un temporale…è meglio che ci avviciniamo alla costa….
- stella…l’incantesimo
-Fratello, hai sognato…come sempre….non solo ad occhi aperti….ma anche ad occhi chiusi
- ….guarda…un libretto tutto rovinato…. …guarda il titolo
-….."Una nuvoletta nel cielo stellato"


2009 © tratto da "VOLA SOLO CHI OSA FARLO"

22 ottobre 2012

Bone nane


quando giro el mio cussin
sono no rivo becar
vardo in ziel un fiatin
me scuminzio a insognar.
Fate, orchi e un foleto
qualchedun me fa tremar
proprio sora del mio leto
coro e provo a scampar..
'lora fazo come i fioi
me coverzo co'i linzioi...

quindiciotobre


No xe 'ncora la befana
no xe gnanca alouen
i tre re no passa 'ancora
no capisso se xe ben
mi go visto sui scafai
panetoni i vendeva
e una baba in canotiera
quatro insieme la cioleva
me par presto un fiatin
me son dito fra de mi
ma spete' un momentin
'l calendario che controlo
in zavate co'l costume
i ciol za' qualche regal
alo date una mossa
pochi giorni xe Nadal!!!

20 ottobre 2012

Magico

Quando'l scuro dela note
xe calado sora i teti
rimbocade le coverte
i muli dormi 'ssai beati
voleria fermar el tempo
do minuti basteria
per mostrarVe a QUALCHEDUN
Co' un toco de magia...

sognando

Ghe xe robe misteriose
che sucedi nella vita
Quele fiabe favolose
Che xe sula strada drita
No le te sara' noiose
i tui sogni inseguindo
Le diventera' realta'
Sule nuvole zogando

zoghemo

Ciapando una stela
che brila su in ziel
lassandose 'ndar
te torni putel
e tute le robe
che NO SE POL far
de colpo le riva:
'sto qua' xe zogar!!

16 ottobre 2012

Cussì xe


La fiducia no se inventa...
...el rispeto se costruissi

Robe moderne!

...TOUCH......IIIII    SUAAAA

So, so...


Sa cossa te digo?
Si?
Bon,
alora no ‘cori che te digo

Prova costumi


...desso però me li cavo che xe caldo...
...me scostumo!
Ecco fatto...
...desso son scostumato

Non ci casco


è stata solo
una provocazione
non l’ho raccolta
e mai la raccoglierò...
...te ga cagà
fora del bucal
e desso ingrumila ti


© 2012 Gippi - "poesie (no)strane"

scusami



so che dovevo accettarti
per come sei
so che tutti
ti hanno già accettata
scusa ma
non ci riesco proprio
anche perché.....

3, 2, 1...via!

E’ da un po’ che non prendo in mano il mio pennello.
No, un attimo, aspettate, non devo dipingere nessuna parete, devo solo tentare di colorare una storia con il pennello della mia fantasia
Vediamo: inizio con l’intingerlo in un bel vaso di colori, per l’esattezza quelli dell’arcobaleno; poi a mezzaria una bella pennellata et voilà: il gioco è fatto.
Un arcobaleno sospeso nell’aria: che sia un segno del destino?
Sembra invitarmi a salirci sopra: che bello, a cavallo di un arcobaleno magari è un cavallo che corre pure, fatto apposta per intraprendere un viaggio ed in questo momento ho voglia di viaggiare.
Penso e ripenso: assomiglia a qualcosa che ancora non riesco a raffigurarmi.
Ma si, ho trovato: è un tappeto volante, si va.
Appoggio ordinatamente vaso e pennello e rientro in casa in velocità solo per raccogliere alcune cose che potrebbero servire a bordo.
Le inserisco ordinatamente nello zaino: una torcia, un blok notes, una penna ed un pizzico di follia, qualche ricambio, il cellulare, anzi no il cellulare no.
Esco, raccolgo il pennello e lo metto nel mascone dello zaino, saluto il cane che scodinzola e che mi segue sino al tappeto.
Il cielo è terso, solo qualchen uvola bianca in lontananza.
Mi accomodo sul mio nuovo mezzo di trasporto multicolore, metto in moto…
No, un attimo: non ho la chiave, e poi chi l’ha detto che il tappeto ha il motorino d’avviamento.
Chissà se nel cruscotto c’è un libretto di istruzioni?
Controllo e vi trovo un libretto con la copertina luccicante, lo sfoglio ed è tutto bianco, solo in fondo c’è un messaggio: è l’ultima pagina, il tuo libro finisce qua…mancano le altre, riempirle è compito tuo…
Una sfida? Forse…ma avvincente.
Si comincia.
Proviamo a cercare una parola magica…si, ecco, è molto probabile che vi sia una semplice parola che può sbloccare l’avvio del mezzo: mi viene da sorridere…e nel preciso istante in cui sorrido si decolla…il gioco è fatto…basta ridere si parte, ok.
E per fermarmi?
Ci penserò più avanti, oramai sono già in volo…
Paesaggi stupendi, voci che svaniscono, solo il silenzio delle nuvole.
Stormi di uccelli salutano battendo le mani, ops volevo dire le ali.
“Ehi voi, sentite, come faccio per fermarmi con sto trabiccolo?”
Nessuna risposta, del resto gli uccelli non parlano…ma ne siamo certi?


da "IL PENNELLO MAGICO"  Copyright © 2012 - Gianpacco

11 ottobre 2012

Il bosco piccolo, piccolo




Si, vabbè potevi anche atterrare meglio, siamo finiti in acqua, nell’unica pozza di tutto il bosco: questa è la cosa che ho pensato in prima battuta, ma poi le cose si sono rivelate ben diverse da come potevano sembrare.
Tento di asciugarmi, ma non c’è verso, devo togliermi i vestiti e lasciarli asciugare, fa molto caldo.
Mi siedo ed appoggio la schiena ad un albero: mi addormento dopo pochi minuti.
Al mio risveglio il sole sta ormai tramontando e decido quindi di prendere la torcia dallo zaino e rivestirmi.
Ma cos’è successo?
I miei vestiti si sono ristretti: no, non è a causa dell’acqua, sono proprio delle dimensioni di una mano!
E adesso?
Realizzo che qualcosa di strano è successo, e capisco che in realtà la pozza dove eravamo atterrati era un lago, rimpicciolitosi pure quello, chissà per quale strano incantesimo.
“Pssss…ehi..”
“chi è ?”
“sono io, eri appoggiato su di me fino a poco fa e russavi pure”
Bene, a questo punto dopo l’uccello, parla anche l’albero, e dire che sino ad ora non mi ero accorto di nulla, di tutte queste meraviglie, e come me, credo anche molti di quelli che mi stanno leggendo.
Ma andiamo con ordine.
Come mai ero l’unico di dimensioni normali in un bosco piccolissimo, nel quale a malapena riuscivo ad entrare e con un unico albero bello grande, diciamo normale, però parlante?
“ ti spiego mio caro terrestre, questa è l’isola delle visioni distorte, qui prima o poi ci finisce ogni uomo, dopo aver giudicato, sbagliato, insomma dopo essersi comportato scorrettamente con un suo simile, a causa dei pregiudizi”
Continuo ad ascoltare, interessatissimo…
Qui puoi comprendere o insistere nelle tue sciocche ragioni: in quest’ultimo caso vengono distorte anche le tue dimensioni oltre che ai tuoi vestiti
Io ero ancora bello grande, forse avevo capito?
“credo che a te bastino i vestiti rimpiccioliti, dovresti aver compreso, prendili pure per ricordo”
“ma come faccio a ripartire?”
“in mutande! Il bosco è solo una piccolissima parte, tutta l’isola per un gigante come te si attraversa in 10 minuti…se vuoi fare un giro turistico, magari trovi un paio di pantaloni”
Non ho volgia di scherzare, però l’albero aveva ragione meglio andare ed apprezzare
guardo l’albero…lui capisce…sorride…come dite? Gli alberi non sorridono, credetemi questo sorrise e mi permise così di riprendere il volo…alla ricerca di altri vestiti.

da "IL PENNELLO MAGICO"  Copyright © 2012 - Gianpacco

Come sempre


Quante volte
noi zerchemo
che le robe
vadi giuste
solo come
che volemo
se per strada
le se storzi
noi per sora
brontolemo.

Meo inveze
imparar
che se tuto
acetemo
se sta meo
provè pensar…

Go trovado
la zemela
proprio de
l’anima mia

co’ vien fora
un difeto
basta che
ghe sia rispeto
la xe forte
e anche bela
e per mi
sempre putela

Ma siccome
gavè visto
gnanche mi
no son a bola
lasso star
senza sburtar
che la vita
vien da sola...

Monàde? No grazie!



Stando ziti No xe vero
che no xe niente de dir
tante volte no xe voia
no se vol farse capir

Opur anca zerte volte
no gavemo argomenti
e alora femo finta
de star liberi e contenti

Poco mal avanti tuta
senza oci per nissun
e convinti de far ben
scontentemo più de un

Ma se sa che le monàde
pian pianin le salta fora
e cussì in quela volta
riva giusto un va in malora

Xe ‘ssai meo lassar perder
la figura xe za fata
indrizar ‘sti brodi longhi
vien de novo una fritata

La xe pronta anca ‘ssai cota
e più volte ben girada
le parole ormai no servi
resta sempre una boiàda

E ‘ste robe ormai se sa
ga bisogno de fredar
perché desso prima roba
xe importante rispetar

La fiducia persa xe
e co’ più no te ghe credi
casca el palco e le monade
le va tute sparpagliade...

8 ottobre 2012

bevi col tapo!


Ti sei bevuta 
il zervelo 
senza slongarlo 
co’ l’acqua

Chi ben comincia...


"ogi me son sveià 
col pie sbaglià"
per forza ...
te son cascà del stramazo!

il prossimo...


come te disi?
devo capir el prossimo? 
Si, si, el prossimo, no ti!

!!!!!!!!

No xe mai tropo tardi
per zogar!

Confusion!

no te pol esser imbriago
co’ la moglie meza piena
e pianzer sula bote
per el late spanto...

Te son sta avisado
e no solo mezo
che se te fa per tre
xe meo che mal compagnà...