-Gian dove hai messo la padella?
Appena
sento questa richiesta di mia sorella mi copro la testa istintivamente: è la
sorella maggiore e devo portarle rispetto, ma spesso sono indisciplinato e lei
mi appioppa certe padellate.
-Simo, non lo so…però se vuoi guardiamo assieme…forse
è finita in acqua.
-Non prendermi in giro! Vuoi farmi finire di nuovo in
ammollo? Guarda che mi so difendere anche senza padella.
Inizia una lotta, ridiamo, poi la barca inzia ad
ondeggiare.
-Simo aspetta, il mare non è mosso.
-No, ma la barca sta rollando…e mi vien da …
-Vomitare?
-No no Gian …mi vien da buttarti in acqua…
Splashhhh…E mi ritrovo a tu per tu con uno squalo…
-Simo,
aiutooooo!!!!!
-Ehi …buoni
-…accidenti…ci mancava pure lo squalo parlante…
-ehilà umani ma dove pensate di essere?…Questo è
l’oceano, anche se siamo sottocosta qui gli squali qui ci vivono: non siamo
cattivi, siamo solo gelosi e preoccupati.
-Vieni su fratellino!
-Aspetta, non vedi che sto parlando…continua, mi
interessa…
-Siamo gelosi dei nostri mari… gli umani stanno
trasformando il mare in un enorme immondezzaio e così noi tentiamo di mettere
loro paura: stanno rovinando la natura intera.
-Ma a volte esagerate.
-Quelli sono i nostri cugini, loro si che son
cattivi, loro cacciano per fame, noi invece siamo squali-clown, allegri e
mattacchioni…e agli amici mostriamo il nostro circo subacqueo.
-Ok d’accordo…Simo torno subito
-Ehi ma dove vai? Fai attenzione
Lo squalo si fermò estasiato a guardare mia sorella.
-Scusa umano, ma chi è quella principessa?
-Mia sorella, si chiama Simo
- Che bella!
- Grazie signor squalo!
-Dai, vieni pure tu.
Detto fatto: un carpiato e quattro bracciate poderose
e Simo è con noi.
Ci immergiamo, seguiamo lo squalo e mentre nuotiamo
osserviamo una miriade di pesci di varie dimensioni e forme che si scansano:
paura?
-Non è la paura, è il rispetto: quello che voi umani
dimenticate troppe volte nell’arco della vostra vita, il rispetto per il mare
ma anche per tutte le altre meraviglie che vi circondano. Vi rendete conto di
cosa accade qui sotto quando una petroliera perde il carico? Buio pesto, notte
fonda.
-Perché secondo te adesso è giorno?
A questa nostra domanda lo squalo-clown porta le
pinne alla bocca e fischia…si, avete capito bene, un fischio sottacqua. E come
d’incanto si illuminano a intermittenza tante alghe multicolore, uno spettacolo
mai visto, un colore verde intenso…anzi visto il luogo, verde acqua.
-Col petrolio e con le altre schifezze che gettate in
mare tutto si ricopre di un grigio nero, triste e cupo: questo è uno dei motivi
per cui i nostri cugini già da tempo si sono incattiviti. In seguito è iniziata
la caccia allo squalo: è una lotta continua che andrà avanti finchè non finirà
lo scarico a mare di tanti rifiuti, causa di innumerevoli disastri ecologici.
-Ehi squalo vai avanti ci interessa…
-Ma ve lo immaginate se io venissi a casa vostra a
gettare la spazzatura in salotto?
-Hai ragione, ma noi come possiamo aiutarvi?
-Quando ritornate a casa, raccontate ciò che vi ho
detto vedrete che tutti capiranno
-Così ci ricoverano…nessuno crederà alla storia dello
squalo-clown parlante, in ogni caso sei molto ottimista.
-Devo esserlo …ma ora venite che vi mostro qualche
altra meraviglia…
E così tra coralli, pesci palla e piante marine
nuotando tra i sassi è tutto magnifico, da lasciare senza fiato… e subito ci
viene in mente che…
-Ehi fratè ma come può essere?
-Che cosa?
-Che siamo sott’acqua da un’ ora senza bombole, in
apnea.
-Ehi ma è vero.
In quel momento guardiamo lo squalo che ci fa
l’occhiolino…
-Ho capito che mi comprendevate dal primo momento che
vi ho visti ed ho voluto farvi un regalo…donarvi un po’ dell’immensità, della
fantasia e della magia che c’è qui sotto, per farvi nuotare liberi e poter
respirare. Qui, dove il silenzio regna sovrano e qui dove non c’è fretta, tutto
si muove più lentamente e non solo per la resistenza dell’acqua: è proprio
un’abitudine e sulla terraferma c’è più di qualcuno che dovrebbe farsi un
giretto qui sotto per comprendere che non serve la fretta, che nessuno ci sta
correndo dietro.
Ringraziamo il nostro amico, gli promettiamo di
portare il suo messaggio, la sua preghiera, tra gli umani. Risaliamo da soli,
oramai la strada la sappiamo e notiamo che pian piano le luci verdi si spengono
lasciando spazio ad una coltre scura che avvolge tutto molto velocemente. Appena
riemersi vediamo poco distante una nave che sta scaricando liquame.
-Ehi, ehi laggiù…attenti!!
-Che c’è? Lasciateci lavorare, dobbiamo svuotare i
serbatoi dei liquami.
-Abbiamo visto: che schifezza, state attenti che vi
controllano
-Impossibile, la guardia costiera è appena passata
-Non parlavo di guardie.
-E allora di cosa?
-Di squali - clown…squali volanti…
Una risata generale dell’equipaggio ruppe il silenzio
di quella giornata speciale in mezzo al mare.
-Volanti? Sarebbe a dire con le ali?
-Sarebbe che escono dall’acqua vengono su…e vi
squartano..a meno che non invertiate la rotta e ve ne andiate immediatamente.
Troppo tardi…in quel preciso istante il nostro amico
clown esce dall’acqua e vola sul ponte della nave urlando. Non crediamo ai
nostri occhi, sulla nave ovviamente succede il finimondo: è il panico totale.
Restiamo a guardare, dopo qualche minuto suona l’allarme e lo scarico viene
interrotto, la rotta di navigazione prontamente invertita. In un lampo è di
nuovo la calma, lo squalo-clown stavolta se ne va davvero
-Ciao amici vi porterò sempre nel cuore.
-Anche noi…ciao bello…brrr che brividi…..
Non erano brividi di freddo, erano le continue emozioni.
Il sole
splende alto in cielo, siamo convinti che dormiremo fino a sera….ora ancora una
nuotata e poi basta stare in ammollo: risaliamo sulla nostra barchetta e con
stupore troviamo sul tavolino un grosso dente, molto affilato ed un biglietto
attaccato: “proprio oggi nostro figlio ha perso il suo primo dentino e così ho
pensato di lasciarvi un ricordo, un portafortuna che vi farà ricordare il
nostro incontro, grazie per tutto ciò che farete…firmato: lo squalo-clown”.