24 novembre 2011

I colori dela bora

In piaza xe borin,
me son sveià bonora,
man man che passa el tempo
se alzerà forte la bora…

Bora dela note
scura
che fa paura

Bora del babau
nera
che vien de sera

In giro per Trieste,
la me porterà
parlar co la gente patoca
de ‘sta granda zità

Bora dei boschi
verde,
ma i rami se spaca
co la taca….

Una bela spazolada
del Carso a Miramar
la riva fin San Giusto
i nuvoli a spostar.

Bora de mar
blu
e le vele se movi
de più…

…E quando in Ponterosso
le bancarelle colorade
con tante venderigole
vigniva sbatociade

Bora del tramonto
rossa
che te ciapa el fià…
e la te ingossa

El mar coi sui colori
le onde contro i scoi
do muli che camina
finissi slavazai…

Bora del sol
giala
xe tuto seren
xe la bora
de l’arcobalen.
Che teneri che i xe
i se tien streti la man
ma ‘sto vento no perdona
ribalta anca i tram

bora de putele
delicata
e rosa
come i fiori dela sposa

De Opcina xe quel
Co’ la bora che cantemo
che ga solo el frenador
intanto che tuti laveremo…

Bora del Carso
color piera
per i campi la cori
e come la passa
la cambia i colori

El Carso fa figura
con alberi e cespugli
xe tuto dentro un quadro:
ottobre, foie rosse
par proprio piturado.

Bora de Miramar
bianca
candida come'l castel
sufia tanto
ma che bel…
Xe tante canzonete
bone per far festa
se canta volentieri
“La bora” e “marinaresca”…

Bora de San Giusto
maron,
che tuto el golfo
la controla
e mai no lo mola

Girando co la bora
te rivi in val Rosandra
lì tuto va pian pian
e anca le cascate,
te ciolerà la man…
 
Bora del tram
arancio,
trabalante,
che ogni tanto, no so perché
el va fora dei binari
anca se no la xe!

Te pol anca fermarte
Trieste no ga furia
intorno sta a vardarte
el spetacolo dela natura.

Bora de piaza Unità
azuro
xe sempre sta
bel tempo o bruto,
che la vadi forte o pian,
con Mikeze e Jakeze
la ne da una man…

bora del faro
grigia
che su e zo la va’,
per farghe de guardia
a tuta la zità…

e dopo el molo Audace
la bora te saluda
la va de novo in tana
sora del municipio…
 
Ma come no savevi??
la guardia la fa là
insieme a Mikeze Jakeze
su piaza Unità…

bora mia,
color che volè voi,
color de fantasia,
ma color dei fioi…

23 novembre 2011

Basta un soffio...




Viene da destra dai monti
oppure dal bosco
ma ti raggiunge
in ogni posto

Si infila nella case
con le porte aperte
oppure all’improvviso
se non tutto è chiuso

A volte sulle spiagge
ti alza la sabbia
scompiglia i capelli
rinfresca il mare
ma son brividi belli



Se riesci a scappare
lui dietro ti corre
lui spazza le foglie
e non ha colore
però fa tanto rumore

A volte trasforma
i prati in poesia
le spighe di grano
accarezza pian piano

Un quadro d’autore
il mare increspato
a volte in burrasca
ma sempre agitato

Anch’io son partito
tornerò fra un momento
son stato rapito
da un soffio di vento

Un'amicizia che vale


Forse non lo sai
forse non ci credi
ma lui è sempre lì
anche se non lo vedi

Aspetta e sa ascoltare
attende senza giudicare
ma lui è anche di più
lui è sempre pronto
anche se il cuore è laggiù

Vicino o lontano che sia
amicizia è una poesia
sentire, toccare e scrivere
parlare, piangere e sorridere

Le emozioni volano
fanno tanta strada
e con un pizzico di magia
ti portano il conforto
dell’amicizia sua


 
Resta sempre viva
resta accesa la fiammella
un’amicizia vera
brilla sempre come una stella

La vita a volte
allontana le persone
ma altre volte con fantasia
avvicina gli amici
unisce i loro cuori
in un arcobaleno di colori

Ti sembra strano
che sul tuo sentiero
incontri un’amicizia
che ti cambi davvero




Ti tende la mano
e ti aiuta
ti conforta
e ti saluta

Basta anche un solo gesto
basta anche una sola parola
tutto questo bisogna saperlo fare
ma per tutto questo
l’amicizia che nasce
deve saper volare

22 novembre 2011

Quà la mano, amico mio...

Il pensiero sorridente, fugge via con i colori
dal mio tronco si trasmette, tra cespugli con gli odori

Parlo molto in mezzo ai boschi, meglio ancora nei giardini
anche in mezzo a una foresta, tutti assieme facciam festa

E gli amici animali, loro son davvero tanti
con un cenno dei miei, rami accarezzo tutti quanti

Resto li a guardare il cielo, le radici a mio sostegno
la corteccia il mio scudo, un fantastico disegno

Su più in alto che si può, con la punta fino al sole
i riflessi e un luccichio, non ci sono le parole

Se c’è vento io mi sveglio, sempre di mattina presto
una bella pettinata, e via avanti tutto il resto

Che sian foglie oppure aghi, son pennelli colorati
e tra fronde qualche raggio,luce su due innamorati

E l’inverno mi fa bianco, una sposa molto dolce
tutto candido e ovattato, un paesaggio incantato
 
Quando arriva primavera,
metto abiti frizzanti
spicco il volo con le rondini,
i rumori sono tanti

Tutti al mare un po’ di fresco, 
è l’estate ci riscalda
accogliamo chi lo vuole, 
solo per la nostra ombra

E in autunno un po’ svestito, 
sento freddo anche al cuore
e magari l’atmosfera, 
ci regala un nuovo amore

Poi finisce tutto quanto, assordante  è il rumore
quando arriva il boscaiolo, mi vien voglia di scappare   


Principesse e giganti, nelle fiabe mi ritrovo
orchi e grossi malefici, proprio lì mi sento vivo

Storie draghi e megere, i ranocchi sul pisello
e c’è anche una canzone, forse ho fatto confusione…

Filastrocca del Natale, quando tutti son vicini
e mi addobbano per bene, famigliole con bambini

E se io produco frutta, vengo meglio custodito
sono fonte di guadagno, ben servito e riverito

Imparate il mio linguaggio, tanti ci hanno provato
molti poi si son stufati, che sia troppo complicato?

In un bosco ad occhi chiusi, sarà l’albero a guidarti
tra cespugli e sentieri, saprà anche ascoltarti    

Salutiamo gli alberelli, sono piccoli e indifesi
proteggiamo i più piccini, come fossero bambini

E se i rami per magia, io potessi adoperare
forse qualche desiderio, riuscirei ad esaudire

Che la fame se ne vada, non le voglio più le guerre
con tutte le malattie, proprio da tutte le terre

sono vecchio e molto alto, vedo il mondo e le stagioni
grazie alle mie radici, della terra le emozioni

Ascoltatemi ogni volta, non racconto le bugie
la mia storia si ripete, così pure le magie

Finalmente so parlare, ma non sono un burattino
Guardo fisso il mio amico
“qua la mano piano, piano” sussurrando io gli dico
…anzi meglio…“qua il ramo…”    

21 novembre 2011

Fantasissimamente



ore 07.00….Barca riordinata e pulita…pronta per la prossima notte…si perché dopo il Nord scenderemo a Sud…Africa…Egitto …Piramidi….deserto…sabbia..caldo…
Ma ora siamo ben coperti…il freddo si fa sentire….ci avviamo a ritirare il nostro camper : è un mansardato 4 posti…a noi basta..carichiamo il necessario per la giornata…che bello…guida mia sorella: è un po’ spericolata…ma è bravissima…e soprattutto velocissima….qui le strade sono una meraviglia…il paesaggio è splendido…montagne…laghi…cime innevate…e tantissimo verde…tantissimi boschi…Aaaaalt!!!…una frenata improvvisa e finisco con la faccia sul frigorifero:

”ah bella…ma che te prende?”
“ah fratellì…i boschiiiii…”

…..dovevo immaginarlo: gliel’avevo promesso…al primo bosco, indifferentemente in quale situazione ci fossimo trovati…ti prenderò per mano e ti porterò a fare un giro fino dentro…dove il mondo sembra essersi fermato…dove i racconti son tutti trasformati in favole….dove vivono gnomi, folletti…streghe e fate…..

“….allora adesso che arrivo io..ce starà puro ‘na principessa….”
“si……però te sei scordata er vestito da principessa…
“vabbè sarà ‘na principessa svolazzante”

Parcheggiamo il camper….e ci addentriamo in mezzo ad alberi secolari…incontriamo ogni tipo di animali…scoiattoli, lepri, cerbiatti…anche qualche orsetto….e in alto nidi d’aquila…e poi gufi…civette….ma quello che ci colpisce di più è la varietà di vegetazione spontanea…di fiori…di cespugli colorati…..Le ore passano veloci….abbiamo ancora molto da fare…all’improvviso un albero altissimo cade e ci sbarra il percorso….arriva uno stormo di uccellini a cinguettare alcune delle nostre canzoni preferite…

”ma si può dico io…per un bosco…tutti i nostri piani vanno all’aria”….
“senti Jolly caro…ma che te sei stranito?…”…

….Stavo uscendo dal binario…stavo ragionando come nella normalità…come nella vita di ogni giorno…quando di solito se qualcosa ci manda all’aria quanto previsto, ci alteriamo (tanto per non usare termini volgari)….

”scusa sorellina…c’hai ragione…non so cosa mi è preso…sarà l’aria… sarà che è tutto troppo bello per essere vero…sarà….non so che sarà…ma ti chiedo scusa…”…
”accetto le scuse….e comunque siamo in perfetto orario…”…
”ma cosa parli?…siamo arrivati qui che erano le 11.30 e ora sono le …undi…noooo non può essere….”…
”allora che ora è?” …
”ma …ma …sono sempre le 11.30….”…
”visto, il tempo si è fermato…proprio nel momento in cui cadeva l’albero….mai mettere un limite alla provvidenza…neanche nella vita di ogni giorno….”…
”no, no neanche nella vita….hai visto mai?…il tempo si potrebbe fermare più spesso…specie quando sto con mia sorella”
“come hai detto?”
“niente niente…stavo pensando ad alta voce “…..

Usciamo dal bosco…ci rimettiamo alla guida…il pilota è sempre in gonnella….ed io mi riposo…mi metto al pc…inizio a scrivere sul diario di bordo…
Ecco…ecco…le prime indicazioni, i primi cartelli….è il villaggio di babbo Natale….arrivati….è ora di pranzo…ma stavolta basterà un panino….il camino della casetta fuma…sarà in casa….bussiamo….

”avanti…avanti…vi stavo aspettando….”
“ma come?…sapevate del nostro arrivo?
“Si…dovete sapere che quando tra gli umani nascono delle persone come voi…noi le iscriviamo subito alla nostra anagrafe “fantastica”…e siamo certi che prima o poi capiteranno nel nostro villaggio, anche solo di passaggio….anche solo per ritirare il documento…e senza saperlo immancabilmente capitano qui…magari per una deviazione rispetto all’itinerario del loro giro del mondo”…

l’omone dalla barba bianca ci strizza l’occhio….sale su una renna e vola via….scomparendo nel cielo azzurro….
Guardo mia sorella,…lei mi guarda e sorride….rimontiamo sul camper….dobbiamo ritornare verso Ovest…la barca ci attende per la salita a CapoNord….
Quante idee…quanti sogni…anche il “babbo” di prima: ma cosa si sarà messo in testa con l’anagrafe…eppure ci ha dato 2 documenti…ma sono completamente bianchi….provo a strofinare il mio…e come x magia il volto di Babbo Natale mi appare: “ciao, lo vedi che funziona….quando mi vedrai vorrà dire che la tua vita continua ad essere un sogno…se invece la mia immagine sarà
un po’ fosca…allora vorrà dire che ti stai avvicinando troppo alla realtà….fate come volete…ma di solito chi è in possesso di questo documento preferisce vedermi sempre in maniera limpida…..”
Eccoci giunti al porto….ci spostiamo sulla barca e iniziamo la risalita….è quasi sera e giungiamo all’estremo Nord, ci posizioniamo e inziamo a scrutare l’orizzonte…da lì godremo appieno dello spettacolo del sole di mezzanotte…e la notte durerà circa mezz’ora…

”ma noi potremo sempre decidere di farla durare di più”

…a questa mia frase la mia compagna di viaggio strofina il suo documento e si accorge che l’omone dalla barba bianca sorride….

Come i fioi...



No ciogo l’ombrel
che se vien la bora
mi de sicuro
la mando in malora

Se dopro el giuboto
el capucio de sora
la bora lo sbrega
anca lui in malora
Cussì un capel
po’ vado comprar
e un refolo subito
lo fionda nel mar

Ma la bocia xe lustra
no ‘cori el fon
no doprerò niente
co’ ‘riva el lavon


E come i muleti
provemo cantar
saltando nel ploc
te par de svolar

La piova e la bora
che riva de noi
mai più in malora
basta far come i fioi

Centesimi!!!



Tavole sottili
guidano all’arrivo...
Riflessi di coltre bianca
segnano ogni passaggio.
Bastoncini che bucano il manto
lasciando solchi
a creare fantasie, disegni
simboli astratti come quadri.
Nel significato profondo
di arrivi ravvicinati
curve esagerate e
corpi protesi a valle:
è il traguardo!

20 novembre 2011

S'ciopà?

“Arilo, el xe mato”
“perché te disi cussì?”
“Ma no te lo vedi
quel no xe giusto
quel no ga le rodele a posto”

Perché el se ferma vardar il ziel?
O forsi perché el ghe soridi ala natura?
E la note per lù
no xe solo el scuro che fa paura

No’l ga tanti pensieri
e spesso xe i stessi de ieri
el cori come i putei
el ga sogni e desideri

No xe per caso
che se disi testa mata
ma se te le combini
fora del normal
no xe de preocuparse
no sempre servi corer in ospedal

Chi xe cussì dotor
de poder dir
che un xe normal
e l’altro co la testa
un fiatin fora el resta

e po’ anche lori
i grandi dotori
pol ‘ndar fora coi copi
e lora per curarse
de un altro dotor
i devi fidarse

Si, va ben
se el camina in mezo ala strada
se te lo vedi che i muri el colora
forsi el xe fora

Però te pol sbagliarte
perché tante volte
co un bicer de più
te pol comportarte de sonado
e inveze te se ga solo imbriagado

No xe de rider
xe robe serie
xe drami familiari
e storie de sbandadi
ma certi xe guaridi
sti pazi scatenadi

Chi ga el matio in testa però
xe anca un artista
ga de sfogar la sua rabia
o magari per farse notar
el taca disegnar

E xe la roba meo
curar el matìo co l’arte
qualchedun no riva
no ghe la fa e se tira in parte

se scondi e tien tuto dentro
ma forsi un giorno el capirà
che xe più mato
chi pensa de esser normale
e inveze xe falà

17 novembre 2011

Bandablanda...per Voi


Il debutto in teatro di un gruppo di ragazzini…la loro prima esperienza sul palco…le loro facce smarrite…davanti ad un pubblico di loro coetanei…alla presenza di alcuni insegnanti…
E’ stato un successone…
Negli spogliatoi si respira tensione…più tra gli adulti che tra i piccoli…anzi i più piccoli, nella loro spensieratezza, sono tranquilli: ridono e si rincorrono…e per fortuna che lo spogliatoio è grande… quanto dovremmo imparare da loro….
Poi si inizia…le musiche…gli effetti…entrano pian piano tutti i personaggi…battuta dopo battuta si arriva alla fine del primo atto…si suda…ma non per il caldo….è dura tenerli buoni dietro le quinte…ma, tra un sorriso ed una risata del pubblico si arriva anche alla scena finale….musica….sipario….e tantissimi applausi e consensi…abbracci con tutti…un ricordo indelebile….
Artefici di questo successo quindici terremoti…quindici tesori…quindici mini-attori che nulla hanno da invidiare agli adulti, anzi….la loro presenza scenica è stata superba…dalla prima battuta all’ultima…è una passione che non si trasmette molto facilmente…di solito ce l’hai nel sangue….ma in questo caso il capitano ed il sottoscritto ci hanno messo del loro: si sono messi a livello dei bambini…e la fatica per questa trasformazione è stata pressochè nulla…
Siamo stati con loro 7 mesi….7 lunghi mesi di prove, per preparare uno spettacolo coinvolgente…. abbiamo subìto le loro intemperanze …abbiamo giocato con loro…beatà gioventù…. questa banda (….blanda… ) di mocciosi ci ha fatto emozionare davvero…e anche tanto….dopo averci fatto dannare per tanto tempo ….”ehi  lassa star quela sedia…e molighe le braghe ala putela……se te fa cussì te ghe le rompi…quanta confusion, no se pol ‘ndar ‘vanti cussì…ne fazè rivar casa ogni volta col mal de testa….sfinidi…la prossima volta molemo tutto…faremo una riunion coi genitori e ghe contemo….”…in cuor nostro sapevamo che non l’avremo mai fatto: era impossibile, loro ti guardavano e ti sorridevano, bastava questo a far passare il mal di testa……
Alla fin fine abbiamo riso con loro…abbiamo tremato per loro…abbiamo gioito per gli applausi ….ad ogni replica….una squadra si fa tutti assieme e sono certo di poter dire che stavolta la squadra è stata vincente….
Abbiamo avuto intorno a noi tantissimi amici del mondo teatrale locale che ci hanno dato una mano…una grossa mano….tutti da ringraziare ad uno ad uno con un applauso personale….suggeritori…truccatrici…scenografi…trasportatori…tecnici….e anche baby sitter…si perché per far le prove con 15 mini-belve ci vuol coraggio…e tanta pazienza…ma la nostra passione è stata fondamentale….. non è stata una passeggiata, ma è stata di certo un’esperienza che ci ha arricchito enormemente …..
Abbiamo superato assieme anche momenti bui….. quando qualche interprete si metteva in discussione: “ma cossa disè…. sarà el caso che vado ‘vanti?”…o ancora…”mi go problemi scola, no so se i genitori me lasserà vignir a prove per un poco de tempo”…
Sinceramente non so chi ci abbia dato la forza per intraprendere questo progetto…so solo che ora a quasi due anni di distanza da quando la nostra idea ha inziato a prender forma…tornando indietro, rifarei tutto..esattamente allo stesso modo…e son sicuro che anche il capitano farebbe lo stesso….lui è un maestro…per tutti noi…in primo luogo per me…lui di teatro ne mastica tanto e sa trasmettere la propria passione a chi ha voglia di imparare…recitiamo assieme da 12 anni e mi ha insegnato tante cose…tanti trucchi del mestiere…approfitto di questa nota per dirgli: “grazie capitano te vojo ben!”….
La soddisfazione maggiore è stata quella di esser riusciti a mantenere lo stesso gruppo anche per il prossimo spettacolo:  la storia continua…stiamo lavorando da due mesi…….si recita…si balla …si canta…e per ora non svelo altro….
Bandablanda è nata con lo scopo principale di far teatro con mini- attori…. …far divertire il pubblico…e divertire noi stessi….con il passare degli anni però i mini-attori diventano ragazzi …che, forse, manterranno la passione teatrale…si troveranno di fronte ad un bivio, a due strade da poter percorrere…ad una scelta da fare: continuare, e  recitare nel mondo degli adulti…oppure fermare il tempo e restare bambini…beh di certo nel secondo caso servirà un incantesimo…ma non ci saranno problemi, tutte le informazioni si potranno chiedere al capitano o al sottoscritto…. Loro l’incantesimo lo rinnovano già da anni…..

...Noccioline...


 
Quando alle prime luci dell’alba mi sono accorto di aver dormito tutta la notte da solo in riva al mare ho capito che qualcosa non andava….
in tasca avevo 2 noccioline, di quelle che si danno agli scoiattoli…ma su quell’isola dalla sabbia color bianco e dal mare limpidissimo con fondali coloratissimi….nessun scoiattolo avrebbe potuto fissare dimora…
Andiamo con ordine…
Ero partito con mia sorella alcuni mesi fa…per un viaggio intorno al mondo…lei era un po’ triste…volevo farle ritrovare la voglia di fare, …forse una mia presunzione, ma ero convinto che ce l’avrebbe fatta: se lo meritava…e così in bici con pochissimo bagaglio…qualche attrezzo per l’eventualità di dover riparare la bici….un’agendina ed una penna per scrivere il nostro diario…il canzoniere, senza chitarra perché troppo ingombrante….tante idee nella testa, anche se un po’ confuse….tanto, tantissimo entusiasmo….
- Sam facciamo che queste due noccioline saranno i nostri portafortuna, una la dono a te
-E l’altra te la mangi?
-Dai non scherzare….le noccioline non dovranno mai ritrovarsi assieme…
-Perché mai?
-Perché sarebbe il segnale che io e te ci saremmo divisi…magari per un periodo soltanto…ma vista la fatica per ritrovarti.,..non vorrei accadesse neanche per un secondo…dobbiamo recuperare gli anni perduti….
-Dai dai…non fare il sensibilone…avanti in sella
Ecco, questo più o meno l’antefatto
Poi boschi…vallate…praterie…qualche cittadina….ma tanta natura…laghi fiumi…vulcani….cascate….e tantissimi animali….notti stellate…
E mentre riordino le idee…un’onda mi bagna da capo a piedi….e dall’onda esce un cavalluccio marino….strano però…un cavalluccio con le codine….
-Ciao forestiero
-Un cavalluccio che parla?
-si e volendo posso anche ballare
A questa frase mi sono dovuto sedere: ehi Gin, ma che succede, tua sorella non c’è…non si sa dov’è finita….hai di nuovo la sua nocciolina…e parli con i cavallucci dalle codine rosse….sei partito per aiutare lei….adesso ti ritrovi un po’ fuori di testa
-Mi sa che mi dovranno ricoverare….
-No non serve amico mio….io ti aiuterò a ritrovare Sam….
-Adesso è arrivato l’investigatore
-Non deridermi…poi ti ricrederai….dammi la nocciolina
-Perché dovrei?
-Perché il mio fiuto risalirà al nascondiglio di Sam…perché potrei anche chiamare un amico a darci una mano
-E chi sarebbe….Nemo?
-No, sarebbe lo scoiattolo Renato…lui di sicuro la conosce
-La nocciolina?  Ahahah
-No, Simo….perché Renato per lei è un nome importante
-Guarda che se mi prendi in giro in questo momento così strano…io ti butto a mare…
-Fai pure….
-Dai tieni sta nocciolina…e chiama Renato…
-non serve….guarda laggiù
Dagli alberi lì vicino scende subito un simpatico esemplare di scoiattolo con una coda enorme ed uin pelo curatissimo….in un lampo è da noi
-Eccomi…son qua per servirvi miei signori
-Senti….ascolta
-Dai non esser timido
-Non sono timido…solo che non ho mai parlato con uno scoiattolo….so che tu mi puoi aiutare a ritrovare mia sorella….a capire cosa sia successo stanotte
-Certamente….andiamo nella grotta marina qui vicino….ci tuffiamo e dopo asver nuotato in direzione del muschio poco prima della scogliera azzurra ti immeregerai per arrivare al nascondiglio di Sam…lei è lì…vuole stare sola…vuole scrivere un libro….almeno così ha detto
Faccio tutto ciò che dice Renato…arrivo in una stanza sottomarina…ma di Sam neanche l’ombra….un arredamento molto  curato…una stanza piena di libri….. appunti su una scrivania super disordinata…ed un pc: acceso…..i vetri della finestra erano piuttosto sporchi…li pulisco con la manica della giacca…e guardo fuori…
-Ehi ehi…fermatela….
-Chi….??
Lo scoiattolo ed il cavalluccio mi guardano sorrdidendo
-Mia sorella…..Si sta arrampicando su quella roccia
-Siii…cheb rava…e ci saluta
-No non è possibile….lei non è mai stata in montagna…lei ha le vertigini….lei…
-Ma te ne stai zitto….proprio tu…che l’hai sempre incoraggiata….ora che fa qualcosa di diverso…che fai?…la blocchi….??…hai forse paura del distacco…non è più una bambina…ce la fa benissimo da sola….
-ma lei mi diceva spesso…non lasciarmi mai sola fratellino….
-ha bisogno della tua fiducia
-E’ vero avete ragione…ho sempre cercato di appoggiarla, di comprenderla, di proteggerla…ma.….ma forse ho anche sbagliato, forse ho esagerato…ha dato molto nella sua vita ed ancora lo farà….perché è tuttaltro che indifesa….
 Inizio a sorridere…capisco tutto…Sam sorride…..forse aspettava proprio questov momento: suo fratello che la guarda mentre spicca il volo
-….guardala…manda baci
Si si sorellina….adesso corro ad abbracciarti…e le noccioline?…beh quelle le regalo a voi…
- ciao cavalluccio…buona fortuna scoiattolo Renato….
Ho un’idea: ora sarà lei a proteggere me…sarà lei a portarmi un po’ in giro per il mondo…..speriamo accetti…adesso glielo vado a dire…..

16 novembre 2011

Niente paura!



El sorzo furbeto
la note passada
el ga avudo
una bula pensada:
rente del leto
de do’ bei piceti
el se ga messo
serando i oceti.
Ma la matina
riva sveiarli
mama e papà
per dismissiarli
-“intime, movite
che go paura
no lo go mai visto
de sta misura”-
“ma no te vedi
sta calma dei
el sorzo el trema
el ga paura de noi”.
I taca parlarghe:
“vien fora sorzeto
te dago formaio
un bel tocheto”…
I xe za pronti
tuti do’ col velen…
“E mi chi me salva
‘desso chi li tien?”
…Ma al’improviso
se sveia un muleto:
“lasselo in pase
no ste far casin
el ga porta i soldi
…per el mio dentin!

15 novembre 2011

Immersione!!

Sotto il mare sogni veramente ad occhi aperti…lì tutto diventa semplice…puoi parlare quanto vuoi ma nessuno mai ti risponderà…i pesci ti sorridono…e non sai se in segno di apprezzamento o di presa in giro….le pianticelle che crescono spontaneamente sui fondali marini sono coloratissime…la barriera corallina è quanto di meglio incontriamo nella nostra esplorazione…..

ma anche gruppi di pesci ordinatamente allineati come soldatini che con le pinne posteriori sembrano salutarci…che esperienza romantica vedere le alghe che ritmicamente si muovono con il movimento dell’acqua….teniamo sotto controllo le bombole….un cenno d’intesa e si va avanti…c’è ancora tempo…non vediamo il galeone con il forziere pieno di monete d’oro, ci sarebbe sembrato chiedere veramente troppo…in compenso un’infinità di meduse dai colori più vivaci ci sbarrano la strada…abbiamo la muta ma meglio non rischiare…

ci hanno detto che qualche medusa potrebbe irritare ugualmente la pelle al contatto, anche attraverso il tessuto….e allora attendiamo il loro passaggio, poi un brusco movimento nei pressi di un grosso scoglio fa risvegliare una manta: che spettacolo…ed a seguire una piccola famigliola di pesci coloratissimi…il nostro sorriso si fa grande quando incontriamo un’altra coppia in esplorazione: decidiamo di seguirli, loro ci faranno strada…

la luce delle nostre torce illumina tutto intorno a noi, quanto basta per scattare alcune foto…è un’esperienza appassionante…un ricordo impresso nella mia memoria….

ora però bisogna iniziare la risalita, peccato abbandonare questa favola, ma l’ossigeno a nostra disposizione non è più molto, i tempi vanno calcolati….è meglio non rischiare…siamo inesperti…meglio ascoltare dettagliatamente i consigli….

ci avviciniamo al cavo alla cui sommità c’è la nostra boa di segnalazione…..si risale….in pochi secondi riemergiamo…e con noi riemergono gli altri 2 sub incontrati sul fondale….sono 2 ragazzi giovani…..di nuovo sul canotto e via verso la costa …via le maschere e già che ci sono….chiudo anche il libro…. 20000 leghe sotto i mari….

la fantasia stavolta è andata oltre…ma per ora rimaniamo con i piedi per terra….quando :”ehi papi, bello il libro?… guarda che belli che siamo…”…mi giro e vedo franci e ciccio in costume da bagno, con pinne e maschera…”e queste sono per voi”…2 paia di pinne e 2 maschere in confezione regalo….che sia un segno del destino…..

Il mare dal molo





Quando el xe 
in burrasca
quando el ziel 
xe limpido 
e lo colora
quando el riva 
in tasca
de matina bonora





passegiando sul molo audace
saludo el pescador sentà sul scalin
me par de eser su una nuvola
e magari anche me emoziono un fiatin

xe tranquilità, silenzio e pase
momenti de fissar coi ciodi
per quando, un’ora dopo, sarà dolori
e, tuti in movimento, farà un concerto de rumori

clacson, ciacole e cellulari
e la su quel scalin no sarà più el pescador
coi sui pensieri

ma el mar resta, a scoltar tuto
che sia bel o bruto, che sia calma o confusion
sol che splendi o bora che sufia dele sfese
lu’ xe la , che protesta con qualche onda per le ofese
co ghe riva scovaze o altre monade
el volessi slavazar chi le ga butade
 
el ghe fa compagnia al pitor che lo colora sempre de azuro
el ghe da ispirazion al scritor che lo meti in rima e in canzon
el te fa de amico, senza giudicar
no’l disi niente e ti te pol starlo a vardar

14 novembre 2011

A canestro dal palco...



Non è vero che ho appeso le scarpe da basket al chiodo…io gioco ancora, solo che faccio canestro su un palco, mi chiederete: ….ma dov’è il canestro?…e la palla?….e gli arbitri?….e l’allenatore?….
Rispondo subito: per prima cosa ci vuole un pizzico di magia…una manciata di polvere fiabesca….e un mestolo di fantasia….poi si può procedere….
lo spogliatoio c’è in entrambi i casi…magari prima delle partite non mi truccavo (e volevo ben vedere che lo facessi…già così ero un “sorvegliato speciale” per la mia vivacità…)…però dovevo comunque vestire degli abiti “da scena”…
Palla a spicchi o tavole di legno mi ritrovo comunque a fare il riscaldamento: muscolare prima…vocale ora….ma sempre con lo stesso spirito: divertirsi!!
l’allenatore o regista che dir si voglia chiama a raccolta il gruppo per le ultime raccomandazioni…e questo momento è un rito che si ripete ad ogni partita, ad ogni replica…è utilissimo per la concentrazione…
Le trasferte… sono i ricordi più belli: un’intera giornata, o anche più, con tutta la banda: squadra o compagnia teatrale che sia…
Da giocatore non dovevo caricare nulla sul pullman, se non il mio borsone…non ero un professionista come non lo sono adesso nel recitare…
I legami , le amicizie nascono soprattutto durante il trasporto ed il montaggio delle scenografie…secondo me è una parte molto coinvolgente dell’attività teatrale amatoriale….
La palestra o il palazzetto, il teatro o la sala riescono ad ospitare parecchi spettatori…il loro calore si sente, eccome….
E’ tutto pronto, si va ad incominciare…chi è di scena?
Tutto si trasforma come per incanto nel momento stesso in cui il sipario si apre….fischio dell’arbitro…partiti!
I fari ti abbagliano…gli avversari ti intimoriscono….il pubblico risponde con applausi o risate ( i fischi finora me li son beccati solo nel basket : dai tifosi avversari però….)….
inizia la favola….primo tempo, intendevo dire primo atto…..la palla lascia le tue mani e….entri in scena , ti avvicini al tabellone…. il groppo alla gola scompare di colpo e…prima battuta…primo canestro…ciuff…bene buona partenza!…
dalla panchina, o dalla quinta, come preferite, si sente una voce che arriva alle tue orecchie: spostati, va avanti, fatti sentire….sembra basket ma è teatro…sembra teatro ma è basket….
altre battute…altri canestri…fine primo atto…volevo dire primo tempo…il tabellone segna il punteggio…il sipario si chiude…la sala si illumina…gli spettatori commentano…si sgranchiscono le gambe…una sigaretta o un caffè per ingannare l’attesa …
Intanto nello spogliatoio attori e giocatori si dissetano….schemi da rivedere…errori commessi….qualche scena, oggetto o mobilio da spostare…e siamo di nuovo pronti….si sente il 3° campanello….l’arbitro fischia….sipario…via!!
Entrano in campo i panchinari……vanno in scena gli altri personaggi…le timidezze dei debuttanti hanno lo stesso sapore e trasmettono le stesse emozioni sia sul palco che sul parquet…
Tiri liberi falliti….battute dimenticate….e poi il finale…con i saluti teatrali, ma anche sportivi…i ringraziamenti al pubblico…
…a meno che, non ci sia la richiesta del bis…già il bis: anche questa appendice si può trovare nella pallacanestro, ma si chiama overtime, tempo supplementare….
Il comico…la spalla…il playmaker…. il pivot…ruoli…apparenze…personaggi…la partita…la commedia…uno sport…un arte….una vita!!
Quante similitudini, tutto ciò che ho apprezzato ed amato nello sport l’ho ritrovato nel teatro…a parte una cosa: il tiro da tre punti …
Probabilmente dopo questa nota, mi presenterò alla prossima replica teatrale con un pallone ed i calzoncini corti e ovviamente sulla maglia il numero 8….

9 novembre 2011

Risolto!



Su do’ binari
de note e de giorno
el saluda stazioni
andata e ritorno

Se el treno xe in corsa
in bagno no ‘ndar
che xe ‘ssai longhi
el zentro ciapar

Po’ se el se ferma
ghe xe el divieto
nele stazioni de scarigar
‘lora sa cossa?
Tignimo duro!
...O farsela ‘dosso
xe più sicuro?

Vardo el biglieto
che go prenotà
el mio posto
xe ocupà

Sorry xe mia
quela poltrona
ma no la capissi
quela santa de dona

“La scusi” ghe digo
“el biglietto la vardi”…
“no ticket” la me rispondi
“iera tropo tardi”


Desso come femo?
i conti no torna
no ‘sta un viagiator
e in lontananza
xe el controlor

Un’ idea me vien
risolvo mi
e quela siora
la sero in W.C.

7 novembre 2011

A te...



Schiuma ad ogni bracciata
scia biancastra e spumeggiante!
Lì, a mezz’acqua
il fisico provato dell’atleta
respira e poi si immerge.
Poi, respira ancora.
Un tumulto di spruzzi
una simbiosi perfetta,
quasi fiabesca:
l’uomo e l’acqua!
Il tuffo iniziale liberatorio
il tocco finale
a bloccare il cronometro.
L’acqua scivola
via dai corpi...
Gli schizzi di allegria:
è la vittoria!

4 novembre 2011

C'era una volta...la nebbia...


C’era un giorno in cui la nebbia faceva molta paura a tutti gli umani….ma poi accadde qualcosa di magico….ed ora la nebbia è amica del mondo….per chi ci crede…per chi crede alle favole….
Stavolta ho deciso: mia sorella deve recitare qualcosa da sola…si ma cosa….
-Fratè dai che stasera replichiamo…
-No no stasera non replichiamo proprio nulla…stasera tocca a te
-Si lo so tocca anche a me
-No tocca solo a te
-Ma che stai a scherzà
-Mai stato così serio….anzi vado subito a modificare la locandina
Quando mi accingo a staccare la locandina…mi arriva una padellata in testa…un pò troppo forte…cado a terra….
Al mio risveglio mi ritrovo in un letto strettissimo e cortissimo…e vista la mia lunghezza…la cosa risulta parecchio comica
-Simooo…dove sei??
Non risponde nessuno…si sente solo un rumore di piccoli passi in avvicinamento
-Simooo…dai non scherzare….
In quel preciso istante entrano i 7 nani…si avete capito bene…proprio loro….
-Ehi chi sei?
-Sono Gian
-eh si fa presto a dire Gian….E che ci fai nel nostro letto…noi aspettavamo Biancaneve
-Immagino la delusione…ma io son quì per caso….
-Però oramai che ci sei…dobbiamo modificare la favola
-Nooo…e come si fa?
-Diventerai Biancaneve
-Ahahah…si ci mancava questa….
-Dai dai…devi farlo…..non ti puoi tirare indietro pensa a quanti bambini deluderesti…cosa raccontiamo poi alla strega….e i 7 nani?…senza Biancaneve morirebbero….
-Si ma io sto cercando mia sorella…
-Come si chiama
-Simona
-Va bene manderemo i nostri amici a cercarla
-E chi sono i  vostri amici??
-Tutti gli animaletti del bosco….intanto tu ti devi trasformare….ecco la bacchetta magica….
-Tappete…tippete…toppate….
Aiutoooooo….In un secondo son diventato una bellissima ragazza con i capelli biondi (beh in realtà ci è voluto un po’ di più ma concedetemi la “licenza poetica”)…gli occhi azzurri…e…e non ridete ok!
-Ah ahahahah
-Brutti nanetti che c’è da ridere??
-Non so fai un pò tu….quasi un quintale su un metro e 90….biancaneveeeee
-Ehi fratè….ahahahah
-Simo…proprio ora dovevi arrivare…dov’eri quando ti chiamavo….??
-Tu…tu…ahahahah
-basta ridere
-non mi hai chiamata…o almeno io non ho sentito
-Dai avanti…la favola deve continuare….
-Ragazzi…io non me la sento….
-Dai che ci riesci…
-Ma non si potrebbe…
-Cosa?
-Travestire mia sorella
-Eh no moi caro…questo è affar tuo…al massimo mi posso travestire da strega
-Si si bella idea…..tutto in famiglia
Insomma inutile continuare…la storia è andata avanti sino al termine….ci sono stati tanti applausi….però ora mi ritrovo trasformato in Biancaneve…con una strega al posto di mia sorella…ed un bosco tutt’attorno….cosa mi può capitare di più….
-Fratè…può bastare no
-E no non bastava…cala la notte…ed assieme anche la nebbia…un nebbione che non si taglia nemmeno col coltello….impressionante….
Simo inizia a correre….io non riesco a starle dietro col vestito lungo che mi ritrovo….
-Ehi aspetta…strega…pardon volevo dire sorellina…..
Sbammmm
L’albero…acc… che botta in testa…non ho visto la quercia secolare ….
Mi risveglio in una splendida giornata di sole….vicino ad un palco….con mia sorella in tenuta da ballo…è la sua serata …stasera la vedrò danzare….ehi ma il vestito lungo.….i nani….ehi ma era solo un sogno….
-Signori e signore…stasera direttamente dal mondo delle fiabe….un ballo senza fine….ecco a voi….simona
E mentre osservo la bravura di mia sorella  mi sento battere le spalle…mi giro ma non c’è nessuno o meglio c’è un’anziana signora del pubblico che mi sorride mostrando i suoi 2 unici denti…
-Mah….
Dopo qualche minuto di nuovo lo stesso tocco…mi giro e la signora mi indica il pavimento
-Ehiiiii
-Ciao….. Biancaneve….
Era uno dei nanetti….
-Ti ho portato questo
-Cos’è?
-È un barattolo di nebbia…
-No no grazie…la nebbia ha già fatto un bel danno…e mostro il beronoccolo…
-Ma questa è nebbia magica…se apri il contenitore ed esprimi un desiderio….vieni avvolto dalla nebbia…ed appena questa si dirada…il desiderio sarà esaudito….
Accetto …bacio il nano sulla fronte…e mi rimetto a guardare Simo: è proprio poetico il suo spettacolo….applausi a non finire…..
-Allora fratè piaciuto?…
-Siiiii…te l’avevo detto che dovevi debuttare con una cosa tutta tua….
-E ti ringrazio per avermi incoraggiata….io non ci credevo….cos’hai in mano….?
-È un regalo….
-Di chi?
-Dei 7 nani
-Dai non scherzare….
-Non scherzo…oramai lo sai che a volte i sogni si avverano…mi hanno lasciato un barattolo dei desideri….dai esprimiamo un desiderio assieme…..
-Allora vorrei…vorrei
-Dai simo…io vorrei
-Ehi ma lo sai che non è mica così facile…quando nella vita tutti dicono se potessi esprimere un desiderio…se potessi far questo…se potessi far quello…
-Solo chiacchiere…ora che abbiamo in mano una fortuna….non sappiamo che farne….
-Forse perchè siamo già contenti così
-O forse perchè sappiamo che c’è chi ne ha più bisogno…
-È vero…c’è sicuro chi ne ha più bisogno…e allora regaliamo loro il barattolo
-No quello no…perderebbe il suo effetto…dobbiamo esprimere un desiderio che valga….che riesca ad aiutare chi ne ha veramente bisogno
-Però è difficile…guerra…fame…miseria…povertà…malattie…violenza….quì di barattoli ce ne vorrebbero a decine….
Uno squarcio nel cielo…
-Ehi fratelli…sono il nano del barattolo….ho sentito tutto ….guardate quà
-Ciao amico…guarda che ci hai cacciato in un bel guaio…un barattolo di nebbia è poco…il mondo ha bisogno di più barattoli…vogliamo aiutare il mondo….
-Uhmmmm…allora vediamo….non ho tanti barattoli
-E allora ?
-E allora …trovatoooo….ogni tanto…nei mesi autunnali vi manderò tanta nebbia….si così la utilizzerete per esprimere tanti desideri….i desideri che avevate in mente prima e tanti altri ancora…
E da quel giorno la nebbia, che a molti faceva paura, divenne amica del mondo….per chi ci crede…per chi crede nelle favole